Da mamma depressa a novellista: Emily e la scrittura terapeutica
Scrivere è un modo per viaggiare in un’altra dimensione, per liberarsi dai problemi, per divertirsi, per intrattenere oppure per approfondire delle questioni che ci stanno a cuore. Non stiamo parlando soltanto di affermati romanzieri e professionisti della penna: scrivere è un’arte alla portata di tutti. Basta un piccolo quaderno, una penna – o un notebook, per i più nerd – ed il gioco è fatto.
Mettere nero su bianco quello che ci frulla per la testa, comporre qualche verso o qualche piccola poesia, o scrivere un diario di viaggio, da conservare nel tempo e rileggere tra qualche anno, per non dimenticare, per concederci un po’ di nostalgia e, perché no, anche per strapparci un sorriso. Oggi diventare editori di se stessi è più facile che mai, grazie anche a tipografie digitali che offrono il servizio di stampa libretti punto metallico: con un investimento di pochi euro possiamo vedere i nostri piccoli capolavori trasformarsi in un libretto, da conservare o da regalare a partner e amici.
Molti scrittori affermati hanno iniziato così, un po’ per gioco, o per avere un canale di sfogo. È un po’ quello che è successo a Emily-Jane Clarck, una giovane ed emergente scrittrice inglese. Emily ha iniziato a scrivere per raccontare ciò che stava provando in un delicato momento della sua vita, contraddistinto dalla depressione post partum. A muovere la sua mano è stato soprattutto il desiderio di dare un aiuto concreto a tutte le donne che avrebbero attraversato le stesse difficoltà.
Emily-Jane Clarck ha sempre avuto una grande passione per la scrittura, e, dopo essere diventata mamma di due bambini, ha pensato: “Ok, quando loro dormiranno potrò dedicarmi al mio nuovo lavoro”.
Inizialmente, tutto è andato a rilento. I bambini super vivaci e tutti gli impegni da mamma hanno reso tutto più difficile. Emily però non si è arresa e ha realizzato un piccola novella di 800 parole intitolata One Night In The Life Of A Sleep Deprived Mother. Di questa composizione colpisce il tono ironico, tipicamente british.
Il racconto di un caos costante, una guida di sopravvivenza che tutte le mamme dovrebbero leggere nelle loro giornate più cupe. La scrittura ha aiutato Emily ad alleggerire il peso delle preoccupazioni ed è
presto diventata una sorta di terapia. Iniziare un’impresa di questo tipo non è stato semplice. La vera missione è stata gestire la famiglia numerosa e trovare contemporaneamente il tempo per mettere insieme i pensieri e trasformarli in parole.
La nostra neo mamma con la passione per la scrittura si è però accorta che anche in una situazione complicata come quella della maternità un progetto di tale portata poteva essere svolto al meglio. L’essere mamma è stata la spinta, un viaggio mai interrotto con una destinazione ben precisa.
Scrivete dunque, neo mamme. Prendete carta e penna e scrivete quello che vi frulla in testa. Farà bene al vostro spirito e alla vostra mente. La storia di Emily lo testimonia. Scrivete. Anche se i minuti sono sempre contati, anche se sembra impossibile; un domani potrete raccontate ai vostri figli come i progetti e i sogni diventano realtà. Anche quelli delle mamme sommerse dai pannolini e dalle scadenze della vita.