Indice Apgar, cosa ci dice sul nostro bambino
L'indice Apgar è un sistema di valutazione per i bambini appena nati.
Un bambino nato da pochi minuti deve già affrontare il suo primo esame. Per sapere se è in perfetta salute deve rispondere ad alcuni parametri di crescita di quello che chiamano indice Apgar.
Stare al mondo non è un gioco da bambini, ma si nasce piccoli e indifesi, si passa dallo stare al sicuro nel pancione della mamma al doversi abituare a una vita completamente diversa e per essere sicuri che il piccolo sia pronto ad affrontare tutto questo viene sottoposto al suo primo controllo.
Dopo aver salutato per la prima volta la sua mamma il neonato viene preso per tutti gli accertamenti di routine, lavato, pesato, misurato, ascoltato il cuoricino e così via.
Viene fatto per valutare il suo stato di salute generale, è a tutto questo che l’indice Apgar da delle risposte.
Virginia Apgar
Il test di cui si parla prende il nome da Virginia Apgar anestesista newyorkese che lo propose nel 1952. Nata da una famiglia di musicisti nel 1903, si laureò in medicina nel 1933, fu la prima donna a diventare direttore del dipartimento medico e poi professoressa presso Columbia University College of Physicians and Surgeons.
In origine il suo interesse era per la chirurgia, al tempo come ora, materia troppo dominata dagli uomini, ecco perché la sua carriera fece una virata verso l’anestesiologia. Con il passare di non molto tempo i suoi studi si focalizzarono sull’anestesia nelle donne in gravidanza e la mortalità neonatale, argomenti di cui in qual periodo non si sapeva molto.
Dopo aver lasciato la cattedra del Columbia University Apgar, diresse a lungo il dipartimento sui difetti congeniti di una associazione no profit americana, la March of Dimes, che in particolare modo si occupa della salute di mamme e bambini. Virginia Apgar morì nel 1974.
Cos’è l’Indice Apgar
La rivista Time si occupò della biografia di Virginia Apgar dove venne spiegato come fosse nato l’indice che da lei prese poi nome, racconta che tutto ebbe inizio quando durante una lezione un suo studente le chiese come faceva a valutare il buono stato di salute di un bambino appena nato, Virginia su un foglietto scrisse una lista di tutti i parametri di cui teneva conto per il giudizio e ne iniziò a sperimentare l’effettiva utilità.
L’indice Apgar fu ufficialmente introdotto nella medicina neonatale nel 1952, altro non è che il risultato di alcuni controlli a cui il neonato viene sottoposto immediatamente dopo il parto, una valutazione molto rapida, finalizzata a valutare l’adattamento del neonato alla vita extrauterina, ovvero la vitalità e l’efficienza delle funzioni vitali primarie.
Il valore massimo dell’indice è 10 e deriva dalla somma dei singoli punteggi che vengono attribuiti a ogni aspetto sottoposto a valutazione.
Come si vedrà nello specifico sono 5 i parametri a cui viene attribuito un numero che va da 0 a 2; zero se la caratteristica è assente, 1 se presente con anomalie o comunque non rispecchia le caratteristiche ottimali, 2 se il livello è perfettamente congruo.
Il pediatra Joseph Butterfield per aiutare gli studenti di medicina a memorizzare meglio l’indice e i parametri che valuta, utilizzò le lettere del cognome APGAR per crearne un’acronimo
- A: Appearence (colorito)
- P: Pulse (frequenza cardiaca)
- G: Grimace (riflessi)
- A: Activity (tono muscolare)
- R: Respiratory effort (attività respiratoria)
Acronimo che nel 1963 venne pubblicato sul Journal of the American Medical Association, meglio conosciuto come JAMA.
Indice Apgar: i parametri
L’indice Apgar si è rapidamente diffuso in tutti i punti di nascita del mondo, in quanto ritenuto un metodo di valutazione molto valido per una visione generale della salute del piccolo.
È uno strumento che permette di dare un giudizio in modo facile e veloce senza il bisogno di dover sottoporre il neonato a controlli invasivi e oltremodo stressanti per una creatura che inizia la sua nuova vita fuori dall’utero materno.
Il test viene ripetuto 2 volte una dopo un minuto dalla nascita, l’altra invece dopo 5 minuti per vedere l’evoluzione dei parametri vitali, è possibile che un bambino ottenga un punteggio basso al primo test ma che si riprenda in modo molto veloce.
Il test può essere successivamente ripetuto anche più volte, almeno fino a quando i parametri non si saranno stabilizzati. I neonati che ottengono un punteggio complessivo inferiore al 4 hanno bisogno di un intervento medico immediato, tra il 4 e il 6 sono a rischi e vanno tenuti sotto stretto controllo ripetendo il test ogni 5 minuti, normali invece sono i neonati con un punteggio compreso tra il 7 e il 10.
Occorre però specificare che in genere ai bambini nati a seguito di parti cesarei alla nascita viene attribuito un punteggio basso in indice Apgar e questo è dovuto al fattore anestetico somministrato alla madre e che in piccole quantità passa anche al nascituro.
Inoltre raramente a un bambino viene attribuito un punteggio di 10/10 considerando la condizione cianotica in cui tutti i neonati versano nei primi minuti di vita, il punteggio di un bambino perfettamente in salute si aggira tra gli 8/10 e i 9/10.
Un valore basso dell’indice è in genere determinato da uno scarso apporto di ossigeno al feto, derivante da problematiche come prolasso del cordone, rottura dell’utero, distacco della placenta ed infezioni, questa è una condizione che se protratta nel tempo può portare gravi problemi neurologici al nascituro.
Come detto in precedenza sono 5 i parametri che l’indice Apgar prende in considerazione, durante la valutazione il bambino non dovrà fare assolutamente nulla, sarà l’operatore a dare un punteggio per quel che riguarda:
- frequenza del battito cardiaco;
- respirazione;
- riflessi;
- tono muscolare;
- colore della pelle.
Frequenza battito cardiaco
Tra i 5 parametri è facile intuire che sia il più importante per la diagnosi e la prognosi. Una frequenza cardiaca compresa tra 100 e 140 è considerata buona, a essa corrisponderà a un punteggio massimo di 2, ogni mamma sa che il battito di un bambino è più veloce di quello adulto ecco perché i valori sono così alti,, una frequenza al di sotto di 100 riceve 1 punto, il punteggio è zero se non può essere visto, sentito o ascoltato alcun battito. Il metodo più efficace per una valutazione veloce della frequenza cardiaca è quello della palpazione eseguita due dita sopra l’ombelico; occorre tener presente che il corpo del neonato è piccolo di dimensioni quindi sarebbe impossibile ascoltare il polso come si fa per gli adulti.
Respirazione
Un bambino che a 1 minuto dalla nascita risulta essere in apnea e non aver ancora eseguito un atto respiratorio fuori dall’utero, riceverà un punteggio pari a zero.
Per un bambino che respira e piange abbondantemente il punteggio assegnatogli è quello massimo di 2, per quanto riguarda tutte le altre possibilità il punteggio assegnato è di 1.
Riflessi
Se state immaginando il classico controllo dei riflessi in stile Tom e Gerry con il martello gigante in legno dato sul ginocchio, state sbagliando, niente martelletti o cose del genere.
La stimolazione più efficace per controllare la prontezza dei muscoli in un neonato è l’aspirazione dall’orofaringe e dalle narici mediante l’utilizzo di un catetere soffice con il quale si andrà a stimolare la zona e causerà una contrazione dei muscoli mimici e di riflesso uno starnuto o la tosse.
Tono muscolare
Tra le 5 caratteristiche è quella che risulta più facile da valutare, un bambino che presenta una muscolatura completamente rilassata senza la minima contrazione degli arti si vedrà assegnato un punteggio pari a zero, mentre un piccolo che contrae autonomamente braccia e gambe anche a pochi secondi dalla nascita avrà il punteggio di 2.
Colore della pelle
Anche se può non sembrare è un parametro di non facile valutazione e spesso dipende dall’operatore che procede al controllo. Come tutti ben sanno i bambini appena nati sono cianotici a causa della difficoltà respiratoria che si ha nel passaggio lungo il canale del parto.
Il risolversi di questo essere cianotici dipende direttamente dall’attività respiratoria e dalla frequenza cardiaca, il massimo punteggio per quanto riguarda questo parametro viene attribuito sono ed esclusivamente ai bambini che presentano un colorito roseo.
Indice Apgar: il referto
La valutazione dell’indice di Apgar viene effettuata dall‘ostetrica o dal medico presente in salpato, è una visita che dura pochi minuti, spesso il genitore nemmeno se ne rende conto da quanto è veloce la valutazione.
Nel referto il valore viene individuato con la sigla IA seguita da uno o due valori numerici, proprio perché il test viene ripetuto nell’arco di pochi minuti, il primo corrisponderà alla valutazione dopo 60 secondi dalla nascita, il secondo dopo 5 minuti.
Lo scopo dell’indice Apgar è quello di valutare in modo tempestivo la salute del neonato e decidere eventualmente se sia o meno il caso di intervenire con cure specifiche.
Indice Apgar: limiti
Il suo essere condizionato da alcuni fattori fa si che l’indice
Apgar presenti alcuni limiti nella sua valutazione; ciò che va ad incidere sul valore è: l’asfissia, malattie del sistema nervoso centrale o muscolari congenite, prematurità, sepsi, farmaci assunti in gravidanza.
Ogni situazione deve essere valutata in modo singolo ed autonomo basandosi anche su un quadro clinico generale tanto della mamma quanto del bambino, basandosi anche sulla stretta comunicazione che anche in gravidanza intercorre tra loro.
L’indice di Apgar risulta essere inappropriato per prevedere specifici risultati neurologici nel bambino a termine, nel neonato prematuro, invece, non esistono pareri discordanti circa il significato clinico di questa valutazione.
Successivamente sarà un pediatra a specificare il bisogno o meno di controllo specifici.