La triste storia di Danielle Crocket
La sconvolgente storia di quella ragazza che per i suoi primi sette anni di vita non ha mai visto la luce del sole.
La storia che abbiamo deciso di raccontarvi oggi è davvero terribile. La protagonista è una bambina chiamata Danielle Crocket. Nessuno era a conoscenza della sua esistenza, solo pochissime persone. Durante i suoi primi anni di vita, mentre sua madre Michelle era a lavoro, lei rimaneva sotto custodia dei suoi fratellini, in un piccolo appartamento in Florida.
La sua liberazione è avvenuta, quando un vicino di casa ha visto il suo piccolo e pallido viso sbirciare da una finestra e si è reso conto che qualcosa non andava. Così ha chiamato le autorità. Tutto questo nel luglio 2005. Però, quando gli agenti sono arrivati in quella casa, sono rimasti sconvolti. Un funzionario ha raccontato, che quando sono entrati, sul pavimento c’erano escrementi ed urina umana, ovunque. C’erano scarafaggi, sotto i loro piedi, su i muri e perfino nel loro congelatore. Quando hanno attraversato tutto questo, un agente ha aperto la porta di una stanza ed ha visto proprio lei, Danielle, in una camera molto piccola, che era allungata su un materasso sporco e strappato. Era molto magra e ricoperta di pidocchi, allungata. Quando l’ufficiale l’ha vista, è rimasto pietrificato. L’unica cosa che è stato in grado di fare è stata quella di prenderla in braccio e portarla fuori da quel posto. Quando sua madre l’ha vista, con quell’uomo, ha iniziato a replicare dicendo di non portare via la sua bambina. Danielle è stata portata subito al Tampa General Hospital, dove è dovuta rimanere li per sei settimane. Visto che era malnutrita e anemica. Il Dottor Kathleen Armstrong è stato il primo psicologo ad averla visitata ed ha dichiarato che secondo le prime analisi ed i primi test, rivelavano che Danielle non era sorda, non era autistica, non aveva disturbi fisici. Però, a causa di sua madre, non ha mai un contatto visivo con il mondo esterno, non ha potuto mangiare cibi solidi, non ha mai fatto il bagno. Per questo, i dottori le hanno dovuto inserire un tubo endovenoso per nutrirla.
A causa di tutto quello che aveva subito, Danielle sembrava più una neonata che una bambina di sette anni. Michelle, ha ammesso che casa sua era in uno stato pietoso, ma che nonostante questo non ci fosse nulla si sbagliato in lei. Alla fine, la donna ha trascorso ventisei ore di prigione, fu condannata a due anni di arresti domiciliari e tre anni di libertà vigilata. E’ riuscita ad evitare il carcere perché ha accettato il patteggiamento in cui ha rinunciato ai suoi diritti genitoriali.
A Danielle è stato diagnosticato “Autismo Ambientale”, visto che è stata privata dell’interazione con la gente per troppo tempo. Alla fine, dopo due anni, la bambina è stata adottata da Bernie e Diane Lierow, bravissime persone. I primi tempi, con la nuova famiglia sono stati terribili. La piccola non mangiava oppure dopo andava subito a vomitare.
Diane amava sua figlia ed era felice per ogni suo piccolo miglioramento, ma nonostante questo non erano mai riuscite a legare. Una cosa molto triste, ma che Bernie attribuiva al fatto che Danielle aveva molta diffidenza con le figure materne. Alla fine, tutte le sfide che la coppia ha dovuto affrontare per la bambina, li ha portati alla separazione e l’uomo si è ritrovato da solo a prendersi cura della bambina.
Purtroppo, però, Bernie dopo molti anni ha dovuto accettare che non era idoneo a farlo. Per questo quando Danielle ha compiuto diciotto anni, l’ha portata in una casa di gruppo. Ora ha diciannove anni, ma nonostante tutti gli anni di cure e d’amore, ancora non riesce a parlare.
Bernie le fa visita una volta ogni due settimane. La ragazza, ha imparato a sistemare il suo letto ed a mettere i panni nel cesto dei panni sporchi.
Che storia terribile, nessun bambino dovrebbe subire tutto questo!