Le parole di una mamma, che ha perso la sua bambina
Dopo due anni dalla perdita della sua bambina, decide di scrivere questa lettera
“Da quanto mia figlia è morta sono passati due anni e sento ancora un vuoto che non riesco nemmeno a descrivervi a parole. E’ come se la sua morte avesse lasciato un elefante gigante nella sua stanza e tutti, tranne me, fanno di tutto per evitarlo. Ogni volta che ripenso alla sua perdita, il mio cuore si sgretola in pezzetti piccolissimi.
Ogni secondo di ogni giorno, divento più consapevole del fatto che lei è andata via per sempre. Cerco la normalità con tutte le mie forze, ma è troppo difficile. E’ come se tutti fingano che non sia mai esistita, ma io voglio ricordarla ogni giorno, anche se questo significa che verserò lacrime lungo la strada e che cadrò spesso a pezzi, ma mi rialzerò. Voglio ricordare e addolorarmi per la sua non-esistenza nella mia vita. Mia figlia è morta e io voglio che tutti continuino a parlare di lei e che la smettano di pensare che se lo fanno, fanno del male a me. L’ultima cosa di cui ho bisogno, è dimenticarla. Se qualcuna di voi ha mai perso un bambino, sa esattamente qual è il dolore di cui sto parlando. Prima che mia figlia morisse, mi è capitato di leggere di genitori addolorati, che hanno perso i loro figli e che hanno scritto post sui social network. Ogni volta rimanevo scioccata e non capivo come facessero a cercare consolazione sui social. Ora so che ero ignorante al riguardo, non capivo il loro dolore. Adesso capisco che erano spaventati e che non sapevano a chi dire ciò che provavano. La famiglia, quando muore un bambino, tende sa non parlarne più, per non arrecare ulteriore dolore.
La mia bambina fa parte della mia storia, dimenticare la sua morte, sarebbe come dimenticare una parte della mia vita e non potrei mai farlo.
Quindi, ciò che mi rende davvero triste, è il non ricordare. Non voglio più essere tagliata fuori da qualunque conversazione che riguarda lei e che la mia famiglia, così come i miei amici, non si sentano più a disagio.
Non rivedrò mai più la mia bambina e l’unico modo per ricordarla, è trovare qualcuno pronto ad ascoltarmi mentre parlo di lei. Quindi se tu vuoi aiutarmi, ascoltami.
Nessuna quantità di parole perfette e taglienti potrà mai riportarla indietro, e questa è forse la parte più solitaria di tutto ciò. Ma la mia perdita non costituisce la totalità di ciò che sono, però è innegabilmente una parte enorme di me. E non posso trascurare il mio bisogno di piangere. Non posso ignorare la sua morte o far finta che non sia successo, perché è successo. Una delle mie più grandi paure è vivere in un mondo senza ricordarla. Quindi se sei una di quelle persone che si prende cura di me, per favore non lasciare che succeda.”
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