Liquido amniotico: quando è troppo e quando è troppo poco
Il liquido amniotico è il liquido che avvolge e protegge il bambino durante i nove mesi di gravidanza. Possiede tantissime funzioni che consentono lo sviluppo normale del feto: lo protegge contro i traumi, consente la crescita in modo da non opprimere le strutture anatomiche, mantiene la stabilità termica… Inoltre fa sviluppare normalmente: i polmoni, il tratto gastroenterico e il sistema muscolo-scheletrico. Proteggere dalle infezioni e, in piccola parte, nutre il bambino.
La produzione di liquido amniotico è regolata da diverse strutture tra cui la placenta, la pelle fetale, il tratto urinario e il tratto respiratorio. Come controllare la quantità di liquido amniotico? Semplice, attraverso l’ecografia.
Se il liquido è poco, si parla di “oligoidramnios”, ovvero quando risulta inferiore a 5 cm. Le cause sono facilmente riconducibili a:
- anomalie del tratto urinario;
- assenza di entrambi i reni (in tal caso la riduzione del liquido amniotico si riscontra tra 18 -20 settimane)
- insufficienza placentare che comporta una restrizione della crescita fetale;
- rottura precoce delle membrane (fuoriuscita del liquido amniotico).
La quantità di liquido amniotico diminuisce anche quando la gravidanza va oltre il termine stabilito. A seconda delle cause, il ginecologo valuterà come intervenire, se necessario, programmerà un parto anticipato.
Se invece il liquido amniotico è troppo?
Invece, se la quantità di liquido è superiore a 20-24 cm, si parla di “poliidramnios”. La causa più comune è attribuibile al diabete gestazionale, spesso associato ad un peso eccessivo del bambino. Ancora una volta sarà necessario valutare il singolo quadro clinico e stabilire, in base alle condizioni del bambino, la tempistica del parto.
Cosa altro aggiungere se non che bisogna vivere la gravidanza più serenamente possibile? Pancine, cosa ricordate del vostro liquido amniotico? Ne avevate in eccesso o scarseggiava? Raccontateci la vostra esperienza.