Perché non dovremmo mai obbligare i nostri figli a baciare chi non vogliono baciare

Siete tra quei genitori che obbligano i propri figli a baciare zie, nonne, parenti alla lontana, vicini e conoscenti? Ecco perché non dovreste mai farlo.

Ci siamo passati tutti. Lo facevano i nostri genitori. E lo facciamo anche noi con i nostri figli. Anche se quando eravamo bambini odiavamo questo comportamento. Di cosa stiamo parlando? Della pessima abitudine di mamma e papà, e non solo, di obbligare i bambini a baciare qualcuno, che sia un parente, un amico, uno sconosciuto, quando non ne hanno assolutamente voglia.

obbligare i bambini a baciare

Quanti genitori obbligano ogni giorno i figli a salutare qualcuno dando un bel bacio sulla guancia? Non dovremmo più farlo, perché si tratta di una pessima abitudine che non fa bene ai nostri figli. La pediatra Daniela Callegari, che lavora presso il centro medico Santagostino di Milano, spiega perché non dovremmo mai obbligare i nostri figli a baciare chi non vogliono baciare.

È una richiesta sbagliata, illegittima. Ogni bambino è una persona a se stante, un individuo che deve poter esprimere quello ch prova, senza essere forzato a dimostrare qualcosa che non si sente di dimostrare. I bambini dimostrano la propria affettività in modo genuino, senza costrizioni, secondo i loro tempi e come vogliono loro. Se un bambino non ci dà un bacio se glielo chiediamo, dobbiamo capirlo. E rispettare la sua scelta.

Un bambino deve poter dare un bacio a qualcuno solo quando lo vuole e se lo sente. Perché si tratta di emozioni che non possiamo forzare e che appartengono all’individualità di ognuno di noi. Bambini compresi. Non dobbiamo obbligare i nostri figli a dare baci a chi non vogliono, ma insegnare loro a essere empatici, a capire gli altri, a essere gentili.

Le imposizioni sociali ci spingono spesso a forzare la natura dei bambini, quando dovremmo solo assecondarla. Quando qualcuno chiede loro un bacio, non obblighiamolo. Piuttosto spieghiamo loro il perché di questa richiesta, sottolineando che quella è una dimostrazione d’affetta. Alla quale, però, si può rispondere in mille modi diversi.