Pianto del neonato: come capirlo e interpretarlo
Come interpretare il pianto del neonato? Non vuol dire sempre la stessa cosa. Bisogna capire di cosa ha bisogno il piccolo.
Come fare a capire e interpretare il pianto di un neonato? Ci sono tanti motivi per cui un neonato può piangere. Considerando che i neonati imparano a piangere già dentro il ventre materno, è fondamentale tentare di interpretare tale pianto.
Spesso il pianto è una richiesta di attenzioni: quanti bambini piangono, vengono presi in braccio, smettono di piangere, vengono rimessi nella culla e ripartono subito a piangere? Ma non è sempre detto che sia una richiesta di attenzioni. A volte i neonati piangono anche quando hanno fame, pure se hanno mangiato da poco. Può essere che abbia ancora fame. Tuttavia non è così matematico: se si pensa che il bambino pianga per fame, gli si dà la poppata e lui chiude la bocca o gira la testa, allora il motivo è un altro.
A volte i bambini piangono perché si sentono soli, non sentono la voce, l’odore o i movimenti della madre. In questo modo si preoccupano e cominciano a piangere. Oppure potrebbero piangere perché sono stanchi e noi continuiamo a proporgli giochi che li stancherebbero ulteriormente. In questo caso il bambino vuole solo essere messo in un luogo tranquillo per poter dormire.
Fa troppo caldo? Suda, si sente bagnaticcio, prova fastidio e piange. Fra troppo freddo? Provoca una sensazione sgradevole e quindi piange. Pannolino bagnato? Il bambino piange perché non ha altro modo di comunicare. Sto scomodo nella culla? Piango per segnalarlo. E a volte il bambino piange perché sta male: febbre, coliche, eritemi cutanei, mal di pancia, tosse, catarro… ci sono tanti sintomi che potrebbero indurre un bambino a piangere.
E se anche così facendo il bambino continua a piangere, bisogna evitare di scuoterlo e scrollarlo. Non urlategli contro e non parlategli freddamente: lui non può capire e si spaventerebbe ancora di più, piangendo ancora e ancora.
Se il bambino piange, sorridetegli, non mostrategli una faccia arrabbiata: sarebbe molto peggio.