Sei genitore? Otto cose che non devi fare assolutamente!
Il peso dei consigli che una mamma riceve, circa la cura dei propri figli, può essere davvero schiacciante. Vorremmo dire a queste persone che fanno da mentore che non c’è una regola specifica per essere genitori, ogni bambino è diverso dall’altro. L’unica cosa che hanno in comune i piccolini sono i bisogni primari, sui quali invece non si può assolutamente trasgredire. Sicuramente il mestiere dei genitori è difficile, ma con un po’ di “pratica”, piano piano, si diventa consapevoli. Per aiutarvi un pochino vi parliamo di 8 cose da non fare assolutamente con il vostro bebè, prendete nota!
- Non ignoratelo. I bambini non piangono per rabbia, ma soprattutto per attirare l’attenzione. Quindi è importante essere consapevoli, imparare a distinguere il capriccio da un pianto vero, saranno diversi a seconda delle necessità. Potete aiutarvi anche con le espressioni del viso, sono inequivocabili! L’unica cosa da non fare è ignorarlo! Con questo atteggiamento infatti, il vostro bimbo si sentirà insicuro e piangerà ancora di più. In fondo a nessuno piace essere ignorato, figuriamoci a un piccolino indifeso e totalmente dipendente da mamma e papà!
- Lasciarlo piangere finché non si addormenta. Questo punto è fortemente legato al precedente. Un bambino non piange per divertimento, ricordate che è il loro unico modo per esprimersi! Molti genitori si nascondono dietro frasi come: “Deve imparare a dormire da solo!”, “Deve essere indipendente!” oppure “Deve imparare a gestire le proprie emozioni e a calmarsi!”. Alcuni adulti non sanno gestire il proprio umore, figuriamoci un bebè!! Non siete d’accordo?
- Scuoterlo. Per gioco o peggio, a causa della frustrazione, bisogna mai scuotere il bambino, o comunque lasciare che sia qualcun altro a farlo. Questa “pratica” potrebbe causare la così detta “Sindrome del bambino scosso”, ovvero un trauma al cervello, che si muove nella scatola cranica, avanti e indietro; Le conseguenze? Cecità, disturbi del linguaggio, sanguinamento, ritardo mentale, danni all’udito, al collo e della colonna vertebrale. Può causare persino la morte.
- Non tenerlo in braccio. Il bambino trascorre nove mesi della sua vita nel ventre materno, al caldo e protetto. A cosa altro doveva abituarsi, se non alle braccia della mamma? Un bambino ha bisogno di sentirsi al sicuro, solo coccolarlo tra le braccia sarà efficace! Fino a quando non raggiunge i 18 mesi di età, il contatto del bambino con la madre è essenziale, questo infatti rafforza il legame affettivo. Questo legame è davvero importante; una separazione di più di tre ore al giorno, tra bambino e figura di riferimento, potrebbe causare deficit di memoria!
- Picchiarlo. La violenza non è la soluzione, né un insegnamento. È sufficiente spiegare con voce ferma; il ricorso alla violenza, sia essa fisica o verbale, non dovrebbe mai essere un’opzione. Obbedire per paura non gli farà distinguere le cose giuste da quelle sbagliate!
- Farlo dormire a testa in giù. La posizione che la maggior parte degli esperti raccomanda, per evitare la “SIDS” (sindrome di morte improvvisa in culla). Si è scoperto infatti che, se il neonato dorme a testa in giù, non si fa altro che aumentare il rischio di soffocamento.
- Lasciarlo solo. Anche se qualcuno potrebbe pensare che è bene lasciare i bambini da soli, per insegnare loro a essere indipendenti, il risultato è totalmente opposto. Un bambino lasciato solo, per lunghi periodi di tempo, diventa una persona bisognosa di rassicurazioni; la paura e l’ansia di “stare da soli” si esprime attraverso un pianto disperato.
- Farlo addormentare da solo. Il bambino apprende le “abitudini del sonnellino” subito dopo la nascita. E’ bello e soprattutto consigliato, per calmare il piccolo, farlo addormentare tra le braccia prima di metterlo nella culla. Potete cantare una canzone, dondolarlo, dire parole dolci e a bassa voce per rispondere alle sue “grida”.
Con questi otto punti probabilmente avete imparato qualcosina in più per affrontare la maternità, o la paternità, in maniera più sicura e semplice. Ricordate che nessuno è nato imparato, un piccolo aiuto vale la pena. Condividete queste preziose informazioni con i vostri amici genitori!