Il meglio di Altaroma 2016
La kermesse capitolina che unisce le memorie della tradizione all'innovazione
Nella calda estate capitolina la 13-esima edizione di Altaroma è stata un’oasi dove potersi rifugiare, riprendere fiato e osservare con attenzione l’evoluzione dell’haute couture con le numerose iniziative presentate in città sempre ma soprattutto attraverso l’ispirazione e le creazioni dei talenti della moda. Un’edizione, quella di quest anno, inaugurata e accompagnata da due eventi di grande risonanza mediatica che hanno stupito e interessato i più importanti mezzi di comunicazione facendo in pochissimo tempo il giro del mondo: da un lato la suggestiva e spettacolare sfilata dentro (su una passerella trasparente) la Fontana di Trevi per i 90 anni della Maison FENDI, dall’altra tre giorni di iniziative di moda in town a Napoli per celebrare i 30 anni di carriera degli stilisti Dolce e Gabbana.
La moda è anche questo meraviglia e stupore, una vera e propria arte quella sartoriale che fa rimanere senza fiato, desiderare e sognare. Il percorso di Altaroma Luglio 2016, si conferma interessante e all’insegna dell’innovazione e dell’avanguardia, dipanandosi nelle strade di Roma legando memorie della tradizione al nuovo germogliare della generazione Millennial. Dopo il successo di Gennaio, l’Ex Dogana, spazio votato alla contemporaneità, viene riconfermato come headquarter della manifestazione.
Segna il suo debutto nel calendario di Altaroma con un evento dedicato, Monteneri, piattaforma ispirata al savoir-faire applicato alla moda e al design, che fonde il saper fare manuale della pelletteria con le nuove tecnologie industriali. Un progetto innovativo volto alla valorizzazione della produzione locale e alla promozione di un dialogo tra diverse figure artigianali. Monteneri, infatti, nasce a Valentano, sulle sponde del lago di Bolsena, dall’esperienza ultratrentennale di DiMar Group – eccellenza del Made in Italy – che riunisce 600 artigiani pellettieri produttori dei più grandi marchi internazionali del lusso.
Con la presentazione “Centerfold: il saper fare messo a nudo”, Monteneri ha voluto svelare e valorizzare la maestria e le competenze tecniche dei suoi artigiani: un hub dove si favorisce la sperimentazione e si valorizza l’alta manifattura. L’evento ha messo a confronto la varietà dei saper fare necessari per creare una borsa – secondo le diverse fasi di lavorazione – portando alla luce la maestria, l’abilità e la padronanza tecnica degli artigiani, i cui ritratti fotografici saranno esposti – come in una galleria d’arte – per dare visibilità agli artefici delle creazioni.
La diversità degli artigiani viene così messa a nudo e contrapposta alle particolarità del saper fare, alle differenti competenze tecniche e ai molteplici know-how di cui gli artigiani Monteneri sono custodi.
Fra i capolavori dell’arte romana presenti nella Galleria dell’antiquario Valerio Turchi in via Margutta il talentuoso Vittorio Camaiani è arrivato con il suo viaggio accompagnato dalla sua “Maria Stuarda” regina di Scozia, innovativa e contemporanea. Una capsule collection composta da sei creazioni che lo stilista marchigiano ha immaginato tra highland e castelli e proprio alle torri del maniero di Glamis, residenza natale della regina madre Elisabetta I, fanno pensare gli abiti “conici” che si scostano dal corpo mentre i disegni del ferro battuto delle grate delle finestre si ritrovano nei pizzi vittoriani e nelle lavorazioni di tessuti “non finiti”. Traendo spunto dalla “pietra pitta”, il tartan, tessuto simbolo della tradizione scozzese, viene ricomposto da gomitoli di lana che si appoggiano alla silhouette e si intrecciano a piccoli pied de poule.
Oltre alla lana verde come i prati, cinabro e ocra come le foglie d’autunno, grigio come la nebbia che avvolge le valli, la regina del castello è una Maria Stuarda con la camicia bianca in taffetà e il pantalone spinato per il giorno, mentre la sera indossa lunghi abiti di seta dipinta a mano con i rombi classici del tartan che richiamano l’arlecchino di Picasso e si fondono al pizzo rebrodè che pare magicamente staccato dalla silhouette.
Lo stilista olandese Addy van den Krommenacker torna a sfilare a Roma dopo diversi anni in una location esclusiva: il giardino della residenza dell’ambasciatore dei Paesi Bassi a Roma con una collezione ispirata ad un’opera del pittore Jheronimus Bosch “Il giardino delle delizie”, esattamente 500 anni dopo la sua morte. La collezione è divisa in tre parti come il famoso trittico di Bosch e anche gli abiti sono caratterizzati da tre elementi differenti: la ‘Foresta’ parte verde rappresenta le donne della natura, la parte blu ‘Heaven’ simboleggiare la donna romantica e la terza parte bianca ‘Essenziale’ è la base essenziale di una donna.
Uno degli appuntamenti di maggior successo del progetto MARGUTTA Creative District, ideato da Antonio Falanga e Grazia Marino, è stato il defilé di moda in Via Margutta che per l’occasione ha trasformato la mitica via del film “Vacanze Romane” in una passerella esclusiva dove hanno sfilato designer e artigiani. Per la Sezione “Jewelry” Gaia Caramazza ha presentato in anteprima “Scrigno Collection”. Sette piccoli gioielli da indossare vicino al cuore, lì dove le passioni nascono e trovano protezione. La Collezione “Scrigno” è realizzata interamente a mano, in Oro, Oro rosa, Argento e Bronzo abbinati alle pietre Agata, Quarzo, Radici di Smeraldo e brillanti.
L’Accademia di Moda Sitam di Lecce, ha presentato a Roma la nuova Collezione 2016, ideata e realizzata in sede dagli allievi dell’Accademia pugliese, coordinati dalla Direttrice Stefania Cardellicchio. Nelle varie proposte moda emerge una donna che si rifà a linee minimal ed essenziali, con originali lavorazioni a laser.
Marina Corazziari, scenografa e designer di gioielli, reduce dai successi ottenuti con le sue creazioni in due mostre una a Roma e l’altra a New York, prendendo ispirazione dalle atmosfere del suo mediterraneo ha presentato creazioni esclusive realizzate in oro, argento e pietre dure, contornate da pietre dure.
Suggestioni esotiche per Chiara Baschieri atmosfere coloniali e rigore androgino nella sua collezione. Gli intarsi e i fitti disegni geometrici degli edifici di Tangeri sono trasposti su bluse a scatola e minidress laserati dai tagli netti e puliti, mentre le forme morbide degli abiti e dei pantaloni alla caviglia sembrano rifarsi ai tratti dell’abbigliamento tradizionale magrebino.
Katharine Story, designer di moda californiana dopo i successi ottenuti a Parigi e New York durante le settimane della moda e al Miami Swim Show, ha scelto la vetrina di “AltaRoma” per presentare in esclusiva in Italia il proprio stile unico, quindici outfits che evocano l’eleganza bohémien della sua nativa Laguna Beach.