La nascita dei Grandi Magazzini: la Rinascente a Napoli
Valentina ci racconta come è nata la produzione industriale dei capi che oggi indossiamo mostrandoci le immagini delle prime pubblicità di una storica realtà: la Rinascente
Quest’oggi voglio raccontarvi di uno degli argomenti che all’università mi ha appassionata da morire, spingendomi ad approfondirlo. Parlo del periodo tra metà e fine 800 quando, cioè, sono nati i primi Grandi Magazzini. Certo, oggi ci sembra davvero una cosa normale, siamo invasi dai centri commerciali, outlet di grandi firme dalle mille occasioni ma, come vi ho accennato nei miei articoli dedicati a Worth e Poiret, prima di arrivare ad una produzione in serie, ci si è serviti delle mani esperte dei sarti-couturier. Da curiosa quale sono chiaramente ho voluto capire come è avvenuto effettivamente questo passaggio.
Dalle mani alle macchine
Bene, già negli anni 30 vi era una piccola bottega chiamata “La belle Jardiniere” (parliamo della Francia chiaramente) che confezionava guanti, cappelli, alcuni tipi di pantaloni e divise militari. Li vendeva in serie ed in vari colori. Già una grande innovazione se pensiamo di trovarci ancora in piena fare couturier. Tanto è vero che il vero Dandy, il vero uomo raffinato e stiloso, non si recava mica in negozi così… preferiva di gran lunga l’esperienza sartoriale. Qualche anno dopo in Inghilterra con l’invenzione della Singer, la prima macchina da cucire, ecco che cambia la storia. Nel vero senso della parola. Camice, pantaloni, mantelle, giacche e paltò iniziano ad essere prodotte in serie e soprattutto in tessuti diversi. Piano piano i cambiamenti iniziano ad essere poi sempre più evidenti, sino ad arrivare a Napoli verso il finire del secolo dove due importanti realtà nascono e creano una rivoluzione modaiola e non.
Napoli e la sua rivoluzione industriale
È pur vero che la mia amata Napoli non è una realtà considerata “capitale della moda” (sappiamo che c’è Milano in primis) ma sappiamo anche che qui ci sono forti e valide realtà manifatturiere che hanno esperienza e qualità da vendere. Questo era vero nel 1800 ed è vero ancora oggi. Per questo due grandi catene come Mele e La Rinascente hanno deciso di aprire delle strutture in questa città così piena di fervori, spunti commerciali, editoriali, architettonici e modaioli. Basti pensare che è proprio di questi anni la realizzazione della bellissima Galleria Umberto I. Inizialmente sono i Mele a tenere il territorio partenopeo sotto la loro predominanza, erano soli sul mercato: nuova realtà, grandi spazi, varietà di prodotti da acquistare. E non solo. Sono stati così intelligenti che avevano già capito che bisognava intrattenere ed attrarre la clientela in varie modi: ecco che troviamo all’interno delle loro strutture il cinematografo e vediamo numerose pubblicità in giro per la città. Un’assoluta novità. Qualche anno dopo la Rinascente, nata a Milano ma impiantata a Napoli proprio per concorrere con i Mele, va a rovinare un po’ la piazza in effetti. Ma con il senno di poi, bisogna ammettere che grazie a queste due grandissime realtà la mia città ha avuto un grosso scossone creativo che ha permesso il distacco dell’ispirazione dalla moda francese ancora così predominante sino a quel momento.