Madonna: è ancora lei la regina della musica
Valentina è stata al concerto di Madonna a Roma: ecco le sue emozioni e i meravigliosi cambi d'abito di Lady Ciccone
Un regalo di compleanno più che gradito, tanta voglia di essere lì per ammirare una delle artiste che più ammiro da sempre. La seconda tappa del concerto di Madonna in Italia è stata Roma, città che lei stessa ha detto di ammirare particolarmente, dove io posso dire di essere stata presente al suo concerto che non riesco ancora, a distanza di giorni, a definire nella maniera migliore.
Arrivo alle ore 20:30 al mio posto alla tribuna stampa, lo stadio è già gremito di persone mentre molte altre con calma ed educazione prendono posto tra gli spalti e nel prato, ansiosi di vedere e di ascoltare la meravigliosa voce di Lady Ciccone. Davanti a me un grosso e maestoso palcoscenico nero con grandissimi schermi e luci che hanno tutta la voglia di illuminarsi per regalarci virtuosismi spettacolari; pochi minuti dopo ed ecco apparire Martin Solveig che ci coinvolge con canzoni da discoteca che non sono altro che il rifacimento di alcuni pezzi di Madonna in chiave disco. Si balla, si canta. Si è sempre più ansiosi. Io almeno si! È Martin stesso che inizia ad incitare e ad incalzare ancora di più la nostra voglia di vedere lo spettacolo chiedendoci “Do you want Madonna??” e certo che la vogliamo! Un’ora della sua musica riscalda l’ambiente. Va via salutandoci e ricordando a tutti noi che Madonna è l’unica regina… lo sappiamo Martin, lo sappiamo. Ore 21:40 si riaccendono le luci dell’Olimpico ed il momento dell’ingresso di Madonna sembra lontano. Passano dei minuti… due uomini trascinano un grosso arnese dorato, che non riuscivo a decifrare da lontano, e lo legano a dei fili, lo sollevano. La mia curiosità sale sempre più. Intanto sento partire dalla mia sinistra una rumorosa OLA che ci coinvolge tutti e termina con un applauso, un grosso applauso. Una, due, tre volte…
Un’ambientazione ecclesiastica
BUIO. Si spengono le luci. Il suono di una campana… mi sembra proprio di essere…. Ancora la campana, ancora… tanti rintocchi. Guardo il grosso arnese dorato illuminarsi ed oscillare sul palco e ad un certo punto le mie narici si riempiono del profumo del tipico incenso che si usa in chiesa, e solo in chiesa, così ho capito cosa fosse quel grosso arnese dorato. Era solo l’inizio. Compaiono dei monaci vestiti di rosso sul palco, e poi altri vestiti di nero, incappucciati… la voce di Madonna accompagna i loro movimenti lenti. Effetti speciali, suoni strani, forse macabri, canti… su uno dei grossi schermi compare una croce, la scenografia improvvisamente si illumina, una grossa croce: ecco si, sembra proprio di essere in una chiesa. Suono di tuoni, il pavimento dello stadio trema sotto i nostri piedi. Ad un tratto ecco comparire una teca trasparente.. “oh my God” dice Madonna. Non la vedo… ancora non la vedo. Si frantuma il vetro della gabbia, le prime note di Jump… ed eccola lì, vestita con una tuta nera super attillata che lascia vedere generosamente il suo fisico assolutamente perfetto, capelli vaporosi e trucco impeccabile. Inizia lo show!
La prima canzone l’ho ascoltata in piedi, poi ho avvertito il bisogno di sedermi per godermi lo spettacolo comoda, e guardandomi intorno mi sono resa conto che molti avevano avuto la mia stessa voglia. Sembrava di essere a teatro o al cinema, non lo so, ma davanti a me stava avvenendo un vero e proprio spettacolo che aveva il potere di tenerti incollata alla tua poltrona buona buona per guardare ed ascoltare ogni minima sillaba che usciva dalla bocca di questa instancabile Signora della musica. La scenografia da chiesa dopo qualche brano scompare, lasciando il campo a coreografie ed ambientazioni diverse (anche se devo ammettere che il richiamo alla religione è stato molto forte durante tutta la durata del concerto!!), e i cambi d’abito di Madonna sono stati tutti velocissimi e ben coordinati con i pezzi che interpretava. Il culmine della sua esibizione a mio avviso c’è stato con Like a Virgin, eseguita quasi senza nessuno strumento che l’accompagnava, una versione lenta e inusuale per uno dei pezzi che credo quasi tutti noi abbiamo ascoltato almeno un migliaio di volte. Ma è Vogue che ha fatto impazzire la platea, ed io appena ho ascoltato le prime 4 note che mi hanno fatto riconoscere questa canzone, sono schizzata in piedi ed ho ballato insieme a tutti i 42 mila presenti all’Olimpico… improvvisamente non sembrava più uno spettacolo, sembrava una discoteca a cielo aperto, un immenso rave!!
Un’adrenalina fortissima che mi scorreva sotto la pelle, un’emozione immensa che non riesco a descrivere meglio di così… continuiamo a ballare… Like a Prayer, Girl gone Wild e poi… una coloratissima scenografia con grossi cubi che mi danno una certa idea pop e le note di Let’s get party chiudono lo spettacolo e Madonna, sparendo in uno di questi cubi, ci saluta.
Gli abiti
Otto cambi d’abito per lei. Come suo solito non lascia nulla al caso Madonna, tantomeno la scelta dei suoi costumi di scena. Il mio preferito è stato quello disegnato per lei da Jean Paul Gautier che l’ha voluta con un pantalone dal taglio classico e gessato, una camicia bianca ed una gabbia nera con le coppe a cono… un ritorno agli anni ’90.
Varie trasformazioni poi durante i suoi numerosi cambi d’abito; diventa infatti una majorette con un delizioso gonnellino bianco e stivaloni di MiuMiu superstringati, una Giovanna D’arco rivisitata, quasi una panterona con una tuta total black resa particolare solo da un vistoso reggiseno (che fa parte della sua collezione di lingerie Truth or dare), un luccicoso abito lungo, un jeans per un look super sporty, fino a ballare scalza (solo lei poteva fare una cosa del genere, la adoro!). Anche per il corpo di ballo ci sono dei bei nomi che hanno progettato i costumi: Fausto Puglisi, che lavora insieme a Arianne Philips, Prada e MiuMiu.
Insomma non è mancato proprio nulla a questo concerto. Moda, musica, storia, design, divertimento ed emozioni… una mescolanza di tutti questi aspetti che mi permettono di affermare che sì, è ancora lei, Madonna, la regina INDISCUSSA della musica pop.