Tu la conosci Levante?
L'abbiamo intervistata per voi: la cantautrice famosa per il tormentone Alfonso è tra le trendsetter del momento
Per chi non la conosce si chiama Claudia ma il suo nome d’arte è Levante, siciliana di nascita e torinese d’adozione è una delle poche cantautrici del panorama italiano.
L’anno scorso abbiamo cantato tutti il suo singolo Alfonso che gridava “che vita di merda” e adesso è uscito a marzo il suo primo album: MANUALE DISTRUZIONE. Sono stata ospite alla sua prima data romana e da quel giorno non ho più smesso di ascoltarla in macchina: MEMO e SBADIGLIO sono le mie due tracce preferite. #LevanteCanta, è questo l’hashtag che viene usato sui vari social dove lei è attivissima, conosciuta e apprezzata anche come una trendsetter estetica e di lifestyle. Di una bellezza particolare di quelle che ti giri a guardare e ti rimangono in mente non perché perfette ma perché cariche di fascino, una voce calda e malinconica che contrasta con il suo modo di fare solare e amichevole che solo a sentirla parlare al telefono ti fa venir voglia di invitarla per un caffè. Spontanea, sincera, autoironica e coinvolgente, una ragazza dai colori scuri e dal cuore chiaro che racconta attraverso la sua musica e le sue parole le sue esperienze e la sua vita.
Manuale Distruzione, come è nato questo titolo?
Ho sempre amato giocare con le parole.
Manuale Distruzione è il riassunto delle 12 tracce del mio album che raccontano di me e e della mia crescita personale, una crescita che mi ha fatto male.
Mettere l’apostrofo non avrebbe rappresentato il senso del disco.
Come è nata la copertina dell’album e la scelta dell’abito che indossi?
La copertina dell’album all’inizio non doveva essere questa. Un giorno ero in Sicilia nella mia casa natale e rovistando nell’armadio di mia madre trovai il suo abito da sposa del ’75: lo guardai, me lo misi e come una matta iniziai a correre per salire in terrazzo e farmi delle foto da sola. Nessuno sapeva cosa stessi facendo ma io avevo in mente la MIA copertina. Quell’abito da sposa rappresenta per me l’inizio e le mura rotte del mio terrazzo la fine. Sono le mura dove è venuto a mancare il mio papà.
Questo album parla troppo della mia infanzia e quell’immagine lì è la perfetta e sincera sintesi del mio album.
Alla fine lo scatto ufficiale me lo sono fatta fare da mia sorella con un iphone5S in HD.
Le 12 tracce dell’album raccontano molto di Levante (meglio Claudia in questo caso) qual è quella che più ti rappresenta?
Scegliere tra tanti figli è sempre un casino! Diciamo che in questo momento DURI COME ME è quella che mi rappresenta. Ho sempre lottato ma mai come adesso devo farlo per dimostrare a me stessa che è questo quello che voglio fare e che è la musica che voglio nella mia vita.
Quanto ti ami? Quanto e quando ti odi?
Mi amo all’80%, mi ritengo una persona molto generosa e onesta, spesso faccio delle cose belle per gli altri anche a mio sfavore mentre al 20% mi odio per i miei difetti, sono permalosa e istintiva.
Il rimpianto più amaro?
Non ho tanti rimpianti, forse il mio rimpianto più amaro che non è poi così amaro perché sono convinta che ci sia sempre il tempo per poter recuperare, è non aver studiato molto musica. Mi è mancato il tempo e la costanza e rimpiango oggi di aver perso tempo a fare altre cose e non quello che amavo realmente.
Il rimorso?
Non ho rimorsi, tutto quello che ho fatto di sbagliato lo rifarei perché se non l’avessi fatto prima non avrei capito oggi l’errore.
La virtù più sopravvalutata?
A livello professionale forse l’essere considerata una chitarrista. Lo sono, perché suono la chitarra ma chi è un chitarrista di professione credo che si offenderebbe.
La soddisfazione maggiore?
L’aver fatto uscire un disco con tutte le mie forze fisiche ed economiche e averlo stretto tra le mie mani l’11 marzo è stata la più grande soddisfazione della mia vita.
L’ultimo regalo che ti sei concessa?
Dopo la data romana della mia tournée abbiamo subito un furto sul nostro furgone. Io avevo dietro con me il mondo, tra cui un giubbotto in pelle che avevo acquistato 15 anni fa al mercatino delle pulci a Catania. L’ultimo regalo che mi sono concessa, che se non me lo fossi concessa adesso avrei molti più soldi in banca, è stato un giubbotto di pelle bellissimo!
Tre cose che non mancano nel tuo guardaroba?
Tre cose immancabili sono:
– le Dr’Martens mono nere
– il calzettone sotto il ginocchio (sempre)
– un vestitino a righe
Sei attivissima su tutti i canali social, quale ti diverte di più e perché?
Instagram sicuramente!
Facebook non mi diverte perché ho notato che la gente si lamenta e scrive status negativi e questo mi mette di cattivo umore.
Instagram mi piace perché la gente dà il meglio di sé e tende a fotografarsi in situazioni belle.
Cosa ti fa svegliare al mattino?
La gente in genere si sveglia con le voci, a me succede una cosa stranissima: vado a letto con la musica in testa e mi sveglio con la musica che ho dentro.
Ovviamente fa la sua parte anche la tapparella della finestra tirata su!