Che fine hanno fatto i Radiohead? Scopriamo cosa fa oggi la band
I Radiohead, una delle band più importanti della storia recente del rock
I Radiohead sono una delle band più importanti per la storia recente del rock. Hanno scritto album che sono diventate pietre miliari e hanno ispirato le nuove generazioni di artisti. Ripercorriamo la carriera di Thom Yorke e soci e scopriamo cosa fa adesso la band.
Radiohead, gli inizi
I Radiohead si formano sul finire degli anni ottanta. Thom Yorke alla voce, Jonny Greenwood ed Ed O’Brien alle chitarre, Colin Greenwood al basso e Philip Seiway alla batteria. Il loro nome è ispirato da un brano dei Talking Heads.
Il loro esordio è datato 1993,, Pablo Honey, il titolo dell’album che contiene la celebre Creep, col quale il gruppo inizia a far parlare di se. Tra gli altri brani, Thinkin About You, Stop Whispering e Anyone Can Play Guitar.
Due anni dopo è la volta di The Bends, che contiene brani del calibro di High & Dry, Fake Plastic Trees, Just, My Iron Lung, un brano meglio dell’altro, i Radiohead vengono paragonati agli U2, per far capire l’importanza che con appena due album, aveva acquisito la band.
Ok Computer
Nel 1997 i Radiohead danno alle stampe il loro capolavoro. Ok Computer, non è solo un album di grandi canzoni, ma ridefinisce i canoni dell’alt rock. Karma Police, No Surprises, Paranoid Android sono brani epocali, che fanno entrare i Radiohead nella storia.
Dopo un album del genere, c’è grande attesa nei confronti della band che rilascia due album nel giro di un anno e mezzo, Kid A e Amnesiac, superano i confini del rock andando a pescare nell’elettronica senza paura di sperimentare.
Il risultato, sono due lavori che poco o nulla hanno a che vedere con la produzione passata e catapultano la band nel nuovo millennio con un sound decisamente innovativo. Idioteque e How to Disappear Completely da Kid A e Pyramid Song e I Might Be Wrong da Amnesiac, sono brani, di una classe superiore.
Gli ultimi anni
Nel 2003, i Radiohead tornano con Hail to the Thief, con un sound che ritorna alle origini e brani come 2+2=5 e There, There. Nel 2007 è la volta di In Rainbows, che contiene House of Cards e Jigsaw Falling into Place.
The King of Limbs, arriva 4 anni più tardi, con Lotus Flower e Little by Little tra i brani. Del 2016 è A Moon Shaped Pool, con Burn the Witch e Daydreaming tra i singoli.
Sono tutti ottimi album, che hanno venduto discretamente, ma che per certi versi poco aggiungono alla grandezza del quintetto che ha raggiunto il suo apice artistico (e di vendite) tra la fine degli anni 90 e gli inizi del 2000. Il nuovo album, dovrebbe, uscire quest’anno.