Addio Alfie, il piccolo guerriero non ce l’ha fatta
Nonostante le lotte, nonostante la speranza, nonostante le preghiere, il piccolo Alfie Evans non ce l’ha fatta. Tutti in questi ultimi giorni sono stati accanto al piccolo, che da oltre un anno è stato ricoverato all’ospedale Alder Hey Hospital di Liverpool. Purtroppo era affetto da una malattia neuro-degenerativa associata ad una grave forma di epilessia, per la quale non esistono cure.
I medici hanno deciso, sostenuti dal giudice e contro i pensieri dei genitori del piccolo, di smettere il trattamento, poiché Alfie soffriva troppo e non aveva alcuna speranza, le sue condizioni peggioravano giorno dopo giorno. Qualche giorno fa i macchinari che lo aiutavano a rimanere in vita, sono stati staccati. Nonostante ciò, il piccolo Alfie ha continuato, per cinque giorni, fino a questa notte, a respirare da solo. La sua mamma Kate e il suo papà Tom, hanno anche pubblicato una sua foto mentre sorrideva. Questi ultimi volevano riportare il loro bambino in Italia, al Bambino Gesù di Roma, dove i medici era pronti ad accoglierlo, ma la loro richiesta non è stata accolta e alla fine Kate e Tom si sono rassegnati, chiedendo almeno di essere lasciati in pace, mentre trascorrevano gli ultimi momenti rimasti con il loro amato bambino. Rassegnarsi alla morte di un figlio, è forse la cosa più difficile al mondo. Questa vicenda ha scatenato rabbia e polemiche in ogni parte del mondo, ma la decisione presa dalla magistratura britannica e dal team medico dell’Alder Hey Hospital, è stata presa per il solo benessere di Alfie. Continuare a farlo vivere in modo artificiale, era ormai contro il suo interesse, così come il suo trasferimento in Italia.
Ad annunciare la sua morte sui social network, è stato papà Tom, che ha scritto: “Il mio gladiatore ha posato lo scudo ed è volato via”.
I messaggi di cordoglio sono stati migliaia, ma sono stati anche accompagnati da messaggi di rabbia. Tra questi troviamo lo sfogo della presidente Giorgia Meloni, che ha scritto: “Hanno vinto loro, quelli che Alfie lo volevano morto, subito, perché, evidentemente, costava troppo tenere le macchine accese per qualcuno che ha poche speranze di farcela. Non è la mia Europa quella che si accanisce contro una famiglia colpita dalla tragedia lacerante di un figlio gravemente malato”.
Come lei, anche Salvini, che si è sfogato scrivendo: “Da papà e da politico provo rabbia e tristezza: mai più!”.
Le parole da dire e da non dire, in questo doloroso momento, sono molte, forse troppe. Una cosa però è certa, ora Alfie non soffrirà più. Ciao piccolo guerriero, adesso puoi finalmente riposare in pace. Corri, gioca e aiuta i tuoi genitori ad andare avanti, proteggili e proteggi tutti noi. ♥