Topo morto nei fagioli neri in scatola dall’Italia
Allerta dell'Unione Europea. La terribile scoperta in Finlandia.
Topo morto nei fagioli neri in scatola dall’Italia: è quello che potreste trovare sul fondo di una lattina di legumi, magari dopo aver già mangiato il contenuto.
Questa notifica è estrapolata dal rapporto settimanale (3 – 9 dicembre 2018) che il sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (RASFF) ha pubblicato sulla base delle segnalazioni inviate dai vari Paesi a Bruxelles, in particolare del Ministero della Salute della Finlandia.
Certo, il topo nei fagioli in scatola è abbastanza raro. “C’è, però, la possibilità concreta – avverte Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti – che in diverse lattine di fagioli neri di questo lotto, siano già nelle dispense di casa nostra e vengano consumati nei prossimi giorni, senza poter reagire. Insomma, oltre a temere il glifosato e le micotossine, adesso ci dobbiamo pure spaventare di altri contaminanti eventualmente presenti negli alimenti come i topi. Ma come si fa a saperlo se il Ministero non ci informa?”.
Nello specifico si tratta dell’avviso di sicurezza (2018.3505 del 03/12/2018) per corpi estranei in scatola dall’Italia e precisamente topi. Al momento non si conoscono il marchio e il nome del produttore.
Anche se si tratta di un problema non serio, come segnala il RASFF, questo caso riportato non vuole creare allarmismo o screditare il sistema alimentare italiano ed europeo, ma fare capire che ogni giorno la macchina dei controlli trova delle irregolarità.
“In Italia – sostiene D’Agata – siamo bravi a puntare il dito contro i prodotti contaminati che provengono dall’estero (mozzarella blu, uova alla diossina… ) ma si tratta di un comportamento miope, perché gli incidenti coinvolgono tutti i Paesi. Certo trovare corpi estranei nel cibo confezionato non è gradevole ma a volte si tratta di incidenti imprevedibili che possono capitare. Diverso è il caso dell’incidente prevedibile che invece deve essere eliminato”.
“La legge impone alle aziende un sistema di controlli della filiera produttiva (HACCP) – ha aggiunto D’Agata – per prevenire proprio le criticità del sistema produttivo, come ad esempio il controllo continuo delle temperature di conservazione, la pulizia degli impianti, l’igiene del personale… Quando le aziende alimentari non adottano questi criteri (come spesso capita) è giusto puntare il dito e accusare. Per quanto riguarda i topi bisogna, ad esempio, valutare caso per caso: se si tratta di problemi risolvibili con una buona disinfestazione, oppure se si tratta di imprevedibile casualità”.
“L’unica consolazione per il consumatore – ha concluso D’Agata – è che dopo la segnalazione i lotti sospetti vengono sempre ritirati dal mercato. Dunque, in attesa che il Ministero della Salute comunichi sul suo sito web, nella sezione ‘Avvisi di sicurezza’ i lotti, il produttore e il marchio dei fagioli neri in scatola interessati dal richiamo dal mercato europeo e non solo, si raccomanda tutti a prestare la massima attenzione”.