Brexit, la Gran Bretagna abbandona l’Erasmus
Con la Brexit la Gran Bretagna esce dall'Europa anche per quello che riguarda il programma Erasmus: ecco cosa è successo
Con la Brexit, che ormai è realtà, la Gran Bretagna non lascia solo l’Europa, ma anche il programma Erasmus. Ormai è stato confermato che il paese di Sua Maestà non farà più parte del progetto che permette ai giovani studenti europei di studiare in atenei stranieri. Mancano solo le firme, ma ormai l’emendamento è stato bocciato.
Il governo britannico di Boris Johnson, con la decisione di dare il via libera definitivo alla Brexit, ha anche annunciato che il Regno Unito uscirà anche dall’Erasmus, il programma di scambio tra studenti europei che ha permesso a tantissimi ragazzi di poter fare in tutta sicurezza esperienze di studio e di scambio all’estero.
Mercoledì pomeriggio, infatti, è stato bocciato l’emendamento proposto alla legge di ratifica della Brexit, che sancisce il divorzio del Regno Unito dall’Unione Europea. Emendamento che era stato presentato dall’opposizione liberaldemocratica alla Camera dei Comuni, dove però i conservatori di Boris Johnson, dopo le ultime elezioni, sono in netta maggioranza.
Ovviamente le polemiche non si sono fatte attendere, con studenti e accademici inglesi (e non solo) in rivolta. Si attendono le firme e poi l’iter della legge arriverà alla Camera dei Lord, ma a quanto sembra la fine dell’Erasmus è ormai di fatto legge, perché con la Brexit viene limitata la libertà di movimento da e per il Regno Unito.
Il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Sergio Battelli ha così commentato la decisione inglese: “Ebbene sì la Camera dei Comuni del Regno Unito ha ufficialmente detto addio anche all’Erasmus+, quella piattaforma che include anche il programma europeo di scambio degli studenti tanto apprezzato da generazioni di studenti europei. La Brexit ormai è nei fatti e non sta a me dire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ho sempre detto che la volontà popolare andava rispettata. Ciò non toglie che oggi è davvero un giorno molto triste perché, se il progetto europeo in questi anni è cresciuto, se l’Unione, soprattutto tra le giovani generazioni, si è fatta concreta, lo si deve anche a iniziative come l’Erasmus“.