Concita De Gregorio: La sua lotta contro il tumore al seno e la scoperta della forza interiore
Concita De Gregorio, giornalista e scrittrice di successo, ha condiviso la sua esperienza di vita segnata dalla malattia. Attraverso un’intervista a Vanity Fair, ha raccontato in modo aperto e sincero il suo percorso, a partire dalla prima diagnosi di tumore al seno avvenuta a 40 anni, fino all’ultima scoperta, che ha segnato un capitolo cruciale della sua vita a 58 anni. Questo racconto non è solo quello di una battaglia personale, ma offre anche uno spaccato sulle fragilità umane e sulla resilienza che si può sviluppare di fronte alla sofferenza.
Il tumore al seno e il primo intervento
Nel 2004, a poco più di 40 anni, Concita De Gregorio è stata colpita dalla notizia di avere un tumore al seno. In quel periodo, la giornalista stava vivendo una fase significativa della sua vita professionale, essendo diventata la prima donna direttrice de L’Unità. La responsabilità che sentiva era enorme, e nonostante i timori e le incertezze, decise di affrontare la situazione in modo privato. Non informò nessuno della sua malattia, scegliendo di considerarne il trattamento come un’emergenza domestica: “Si è rotta la caldaia, si cambia”.
Non rilevò la gravità della situazione ai familiari, ritenendo che il danno non fosse così importante. Questa scelta ha rivelato non solo il suo spirito combattivo, ma anche un desiderio di proteggere i propri cari da preoccupazioni inutili.
Nel raccontare l’esperienza, Concita ha messo in evidenza come ognuno affronti la malattia secondo le proprie inclinazioni e sensazioni. Anche se il primo intervento le ha permesso di proseguire con la sua vita, la malattia ha avuto un impatto silenzioso, non avendo mai abbandonato realmente la sua esistenza.
La ricaduta e il nuovo percorso terapeutico
L’anno 2022 ha segnato una nuova svolta nella vita di Concita De Gregorio quando, a 58 anni, le è stata nuovamente diagnosticata la malattia, questa volta in una fase più avanzata. Dopo un lungo periodo durante il quale aveva trascurato controlli e visite mediche a causa della pandemia di Covid-19, la scoperta ha rappresentato un colpo duro. Questa volta, avendo i figli già grandi e maggiori responsabilità verso se stessa, ha intrapreso un lungo e impegnativo percorso terapeutico in una struttura sanitaria pubblica.
Concita ha raccontato come l’approccio alla malattia fosse cambiato con l’età e le esperienze vissute. Si è dovuta confrontare con una diagnosi che ha comportato una serie di scelte difficili e una nuova consapevolezza del suo corpo e della sua salute. In questo contesto, ha evidenziato anche l’importanza dei controlli regolari e di non prendere sottogamba la propria salute, soprattutto nel caso di patologie pregresse.
La paura e la forza dopo la diagnosi
Nonostante le difficoltà e i dolori fisici, Concita De Gregorio ha scelto di affrontare questa nuova fase della sua vita con una mentalità proattiva. Ha rivelato che il suo viaggio verso Melbourne, dove vive il figlio più giovane, ha avuto una valenza significativa, dimostrando la sua volontà di affrontare il futuro con coraggio. Non percepisce la morte come un nemico, ma piuttosto come un aspetto della vita. “Non ho paura di morire. Ho paura di rendere infelice chi amo” ha dichiarato, sottolineando il primo pensiero rivolto ai suoi cari e alla sua vita.
Dopo le varie terapie e cure, Concita ha riconosciuto che la malattia ha modificato la sua identità. Pur non identificandosi come “guarita”, si è sentita potenziata in modo diverso, dando valore a ciò che di prezioso ha appreso nel corso della battaglia. Ha anche accennato agli effetti collaterali dovuti ai tanti farmaci assunti, che hanno limitato parte della sua vitalità, ma con una riconoscenza verso la vita stessa e l’importanza delle piccole cose.
Concita De Gregorio rappresenta una testimonianza di resilienza e determinazione, ispirando chi si trova nel mezzo di sfide simili e dimostrando che, anche nei momenti più bui, è possibile trovare la forza per affrontare e vivere pienamente la propria esistenza.