Francesca Cabrini: la protettrice degli emigrati in un film che racconta la sua straordinaria vita

L’uscita del film diretto da Alejandro Monteverde, dedicato a Francesca Cabrini, offre un’importante occasione per riscoprire la vita di una figura fondamentale nella storia della migrazione italiana. Con una narrazione che ci riporta negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo, il film racconta gli sforzi instancabili di Cabrini nella creazione di un sistema di supporto per gli immigrati italiani in un’epoca segnata da difficoltà e discriminazioni. Cristiana Dell’Anna, nota per il suo ruolo di Patrizia Santore nella serie Gomorra, interpreta magistralmente il ruolo della Santa, portando sul grande schermo un messaggio di speranza e determinazione.

Francesca Cabrini: la protettrice degli emigrati in un film che racconta la sua straordinaria vita

Francesca Cabrini e il contesto storico

Tra il 1889 e il 1910, più di due milioni di italiani emigrarono negli Stati Uniti in cerca di opportunità. Purtroppo, la realtà che si trovarono ad affrontare era ben diversa dalle aspettative: erano considerati cittadini di seconda classe, spesso relegati a lavori umili e malpagati. Francesca Cabrini, originaria di Codogno in Lombardia, si trovava in prima linea nel tentativo di migliorare la vita di questi emigrati. Nelle sue prime esperienze come suora, Cabrini gestiva un orfanotrofio, ma il suo sogno era molto più grande. Desiderava costruire una rete di assistenza globale, che iniziasse dalla Cina. Tuttavia, dopo il rifiuto di undici progetti, Papa Leone XIII le propose di recarsi a New York per aiutare i connazionali in difficoltà.

Quando Cabrini arrivò a New York, la sfida si presentò immediatamente. Contro di lei si ergeva una forte opposizione, tra cui quella dell’arcivescovo locale, che non solo non le fornì il supporto necessario, ma lottò anche per negare l’esistenza di una rete di assistenza per gli emigrati, che venivano trattati come “topi” piuttosto che come esseri umani. In questa situazione difficile, Cabrini non si fece intimidire, e anche quando la sua salute peggiorava, continuava a lottare per i diritti e il benessere dei bambini e delle famiglie italiane.

La perseveranza di Cabrini e il suo impatto

Francesca Cabrini non si fermò davanti a nessuna avversità. Determinata a portare un cambiamento, si adoperava per fare fronte alle crescenti necessità delle comunità immigrate. La sua determinazione la portò a incontrare il sindaco di New York, e a collaborare con un reporter del New York Times per far luce sulle condizioni disperate dei quartieri come Five Points. Attraverso il suo operato, Cabrini cercava di infondere amore e dignità a bambini abbandonati e famiglie vulnerabili.

Dopo aver fondato il suo primo orfanotrofio, il numero di bambini da accogliere crebbe rapidamente, e per affrontare la situazione, Cabrini decise di trasferire i suoi “figli” in un’area rurale, dove sperava di creare una casa più spaziosa. Anche quando si trovò senza acqua per sostenere le necessità quotidiane, non si diede per vinta, scavando personalmente per cercare di trovare una fonte per un pozzo. La sfida principale rimaneva il reperimento di fondi, ed anche l’arresto temporaneo durante un festival italiano non riuscì a fermare il suo impegno. Risoluta, Cabrini ottenne un prestito per trasformare un edificio in un ospedale, pronto ad accogliere 400 immigrati.

La vita e l’eredità di Francesca Cabrini

Con la sua incessante attività, Francesca Cabrini divenne una figura di grande rilevanza nella storia dei USA. Fonda l’ospedale Columbus, un’importante struttura per assistenza medica agli immigrati. La sua influenza non si fermò agli Stati Uniti: Cabrini viaggiò frequentemente attraverso l’Oceano Atlantico, estendendo la sua opera in Brasile, Argentina, Europa e persino in Cina, fondando un totale di 67 istituti tra scuole, ospedali e orfanotrofi.

La sua vita di servizio si concluse il 22 dicembre 1917 a Chicago. Tuttavia, il suo lascito non fu dimenticato. La Chiesa Cattolica la proclamò Beata nel 1938, Santa nel 1946 e nel 1950 venne riconosciuta come Celeste Patrona di tutti gli emigranti, segnando un significativo riconoscimento per i migranti italiani e per il lavoro che aveva dedicato alla loro cura e assistenza. Con la sua canonizzazione, Cabrini divenne la prima cittadina statunitense ad essere riconosciuta come Santa dalla Chiesa.

Francesca Cabrini: una figura pionieristica

Francesca Cabrini è spesso riconosciuta come una femminista ante litteram. Cristiana Dell’Anna, l’attrice che ne interpreta il ruolo nel film, sottolinea quanto fosse rivoluzionaria nel suo tempo, fondando un ordine religioso e gestendo scuole e istituzioni esclusivamente femminili. Contraria alle convenzioni sociali dell’epoca, Cabrini si batté per il riconoscimento delle donne e dei bambini, abbattendo pregiudizi e cambiando la società in cui viveva. La sua vita di esempio e il suo operato hanno ispirato generazioni di attivisti e missionari, costruendo un’eredità che trascende ancora oggi.

Il tema del coraggio e della resilienza si riflette anche nella colonna sonora del film, con il brano “Dare to be” interpretato da Andrea Bocelli e sua figlia Virginia. Questa canzone, già virale su YouTube, celebra i valori di fede e determinazione che Francesca Cabrini ha incarnato durante tutta la sua vita. La storia di Francesca non è solo una celebrazione del suo operato, ma un invito a continuare il suo impegno per coloro che sono in difficoltà.