Un robot ha operato con successo una donna malata di cancro in Italia
All’ospedale Molinette di Torino è stato raggiunto un nuovo traguardo medico-chirurgico. E’ stato infatti rimosso un tumore ai polmoni di una donna di 49 anni, con il solo ausilio di un robot. L’intervento è stato un grandissimo successo, sia a livello chirurgico che a livello di ingegneria robotica.
Di fatto, è stato utilizzato il robot “Da Vinci XII”, L’ultimo ritrovato avanguardisti nel mondo dell’ingegneria robotica e delle nanotecnologie. L’intervento è avvenuto sotto il controllo del team del professor Alberto Oliario, direttore del reparto chirurgia dell’Ospedale Molinette, dal dott. Ruffini e e dai dottori Francesco Guerrera e Parys Liberys. La lobectomia polmonare, è avvenuta con 4 piccole incisioni da 1 cm. e con la seguente eliminazione della massa cancerosa. In un classico intervento, si sarebbe dovuta fare un’incisione di 12 cm. con un decorso ospedaliero lungo e ben più doloroso. Senza contare le complicazioni e i rischi di emorragie post operatorie. In un discorso stampa, il dott. Liberys ha spiegato: “Usando la chirurgia robotica si riescono ad eseguire procedure delicate e complesse che, invece, potrebbero essere difficili o addirittura impossibili con l’applicazione di altri metodi”. Questo robot rappresenta il fiore all’occhiello della chirurgia elettronica. E’costituito da una consolle esterna gestita dai medici e lontana dalla zona sterile e da una parte prettamente “a scopo chirurgico” formata da un touchpad e da vari strumenti nanotecnologici, che fanno parte del sistema “endoWrist”.
Quest’ultimo è costituito da 4 bracci moventi che comandano strumenti come forbici, pinze, dissettori e portagli.
Il touch viene programmato prima dell’intervento, con tutte le coordinate che guidano gli strumenti, in base all’intervento che si deve fare.
Quindi la consolle esterna è lontana dal paziente, permette all’operatore-medico di essere un tutt’uno con la strumentazione endoscopica, ma al contempo elimina o quantomeno minimizza tutto ciò che potrebbe rendere fallace la mano umana:
tremori, errori, incapacità di vedere correttamente a occhio nudo dove agire con la strumentazione.
Ciò permette al cervello umano, di portare a termine operazioni che richiedono un grado di precisione che il nostro corpo e i nostri sensi non possono assicurare.