5 campagne sociali dedicate alla donna
Accettazione di sè, equità salariale e lotta alla prostituzione minorile: quando sui media passano messaggi propositivi
Complice l’anniversario dell’8 marzo mi sento bombardata da riferimenti al femminile in tutti i media, succede anche a voi?
Dalla banale pubblicità della mimosa, al marketing di prodotti per la bellezza femminile.
Se è vero che “Questo è un mondo per uomini ma non varrebbe niente, niente se non ci fossero le donne” (James Brown) ecco alcune campagne di comunicazione che raccontano il mondo delle donne e degli uomini puntando il dito su temi importanti.
This girl can – Questa ragazza ce la fa
This Girl Can è una campagna nazionale inglese promossa da Sport England che celebra le donne che fanno sport per sentirsi bene con il proprio corpo: noncuranti dei giudizi sulla propria prestanza fisica o sul proprio aspetto. Dedicarsi ad un’attività sportiva può sembrare per molte un tabù perchè spesso – emerge dalla testimoninanze di #thisgirlcan – le donne temono il giudizio altrui, soprattutto quello di altre donne. “Sarò goffa? Incapace? E se poi sudo troppo e mi guardano male?”
This girl can raccoglie le testimonianze di quelle ragazze e donne che smettono di farsi domande simili ed iniziano a sudare per sentirsi bene.
Equal pay – Equità salariale
Abbiamo ancora negli occhi l’immagine di Patricia Arquette che alla consegna del premio Oscar come miglior attrice non protagonista per Boyhood pronuncia emozionata l’appello a sostegno dell’ Equal pay, equità di salari per uomini e donne, supportata dagli applausi e incitazioni di Meryl Streep e Jennifer Lopez in platea.
Se la Casa Bianca si preoccupa di supportare la campagna Equal pay il divario nelle retribuzioni tra uomini e donna tuttora persiste negli Stati Uniti. Nel resto del mondo, Italia compresa, è la stessa storia: cambiano gli attori o meglio le attrici, ma la commedia è la solita. #Equalpay è l’hashtag con cui sostenere la campagna su Twitter e gli altri social network.
Like a girl – Come una ragazza
Like a girl è una campagna di comunicazione incentrata sull’autostima e l’empowerment femminile, con focus nell’età della pubertà ed adolescenza. Promossa da un brand di prodotti d’igiene femminile il video della campagna è stato diretto da Lauren Greenfield, regista e filmmaker di documentari sulle discriminazioni di genere.
Nel video, un finto casting per uno spot, la regista chiede agli aspiranti attori di fare delle azioni come correre, lanciare qualcosa o combattere “come una ragazza” (like a girl).
Le reazioni fanno venire la pelle d’oca e sorge la domanda su quando nell’età della formazione di ciascuno l’espressione “come una ragazza” diventi un insulto. La campagna gira sui social network con hashtag #likeagirl.
Speak Beautiful – Racconta la bellezza
Beauty comes from the inside-it's courage,gratefulness,love,strength! @Dove beauty is my grandmother #SpeakBeautiful pic.twitter.com/KMxrP0qjrH
— Elizabeth Inpyn (@inpyn) 24 Febbraio 2015
Anche questa è una campagna promossa da un brand di prodotti per l’igiene e la bellezza femminile, da sempre attenti alla sensibilità delle donne sull’accettazione del proprio corpo.
Speak Beautiful è una campagna di sensibilizzazione sull’accettazione di sè e del proprio corpo. I dati di Speak Beautiful riportano che nel 2014 su Twitter sono stati scritti 5 milioni di tweets negativi sulla percezione del proprio corpo. #Speakbeautiful esorta a condividere su Twitter e altri social network commenti positivi e di accettazione sulla bellezza del proprio corpo e della propria personalità.
Real men don't buy girls – I veri uomini non comprano le ragazzine
Real Men Don’t Buy Girls è una campagna di sensibilizzazione del 2011 contro lo sfruttamento della prostituzione minorile promossa da DnA Foundation, la fondazione di Demi Moore e Ashton Kutcher, oggi assorbita dalla fondazione Thorn che combatte la pedopornografia.
La campagna video di Real men vede la partecipazione di star di Hollywood come Sean Penn, Bradley Cooper, Justin Timberlake e molti altri oltre agli stessi Ashton Kutcher e Demi Moore.
Che ne pensate di questa campagne di comunicazione e sensibilizzazione? Vi hanno fatto riflettere? Le trovate utili?