Aka7even a Verissimo: “Ero in coma, i medici dicevano che non ce l’avrei fatta”
Aka7even è stato ospite di questa settimana a Verissimo, da Silvia Toffanin il giovane ha raccontato di quando è stato in coma
Come di consueto, i concorrenti del talent show di Amici di Maria De Filippi sono tutti ospiti a Verissimo. Questa settimana è stato il turno dei finalisti, tra questi anche Aka7even, il prediletto di Anna Pettinelli. Il ragazzo ha raccontato a Silvia Toffanin tantissime cose.
Oltre al grande successo dopo il talent show, Aka7even ha raccontato uno dei periodi più brutti della sua vita: il coma. Il ragazzo, da bambino, è stato infatti in coma a causa di un’encefalite. Per lui sembravano non esserci speranze. Il racconto:
Da piccolo ho avuto un’encefalite che mi ha portato ad un come di 7 giorni. Teoricamente i medici dicevano che non avrei più dato segni di vita. Mamma però ci credeva perché vedeva, sentiva e percepiva che ce l’avrei fatta. I dottori le dicevano ‘no signora, non speri ancora’. Alla fine però mi sono svegliato dopo una settimana. Per i medici era un miracolo totale.
In quel periodo è stato molto presente il fratello che, quasi sembrava, avesse trovato la chiave per aiutarlo. Durante quei giorni, infatti, gli faceva ascoltare della musica che sembra avesse effetto su di lui:
“Mio fratello mi faceva sentire la musica. Lui mi ha accompagnato in questo percorso. La mia famiglia è stata molto presente. Mio fratello mi metteva le cuffie e mi faceva ascoltare la sua voce mentre cantava. Quel gesto lì mi ha fatto piangere. I medici dicevano ‘come fa a piangere se è in coma?’. Anche mia madre non capiva e sperava. Però i dottori dicevano che erano liquidi rimasti che sfogavo, quindi non piangevo per la musica, ma per una cosa fisica”.
E proprio da questo brutto periodo deriva la sua carriera artistica e il suo nome. Il numero 7 infatti sembra essere stato il centro del tutto:
Mi chiamo Aka7even per i 7 giorni di coma. Però avevo anche 7 anni. Collego anche le 7 vite dei gatti, le 7 vite dei gatti. Il sette è il mio numero e la musica è la mia vita. La musica l’ho sempre vista come una terapia. Soprattutto nel momento del coma, uscito da quell’incubo ho avuto un approccio diverso e ho iniziato a studiare pianoforte e a cantare. Mi sono detto che avrei vissuto di musica. Ho iniziato a scrivere per esigenza ed è nato questo percorso.