Alessandro Borghi e Irene forti sono diventati genitori per la prima volta
Alessandro Borghi, intervistato da The Hollywood Reporter Italia, ha annunciato che è diventato papà da circa un mese
Felicità alle stelle per i tantissimi fan di Alessandro Borghi. L’attore romano, uno dei più seguiti e apprezzati degli ultimi anni, è infatti diventato papà per la prima volta. Il suo primo bambino si chiama Heima ed è nato dall’amore con la bellissima modella Irene Forti.
Era il dicembre scorso quando Alessandro Borghi e la sua compagna, la modella Irene Forti, apparivano in tutto il loro splendore sul red carpet della presentazione di Le Otto Montagne, pellicola nella quale Borghi è protagonista insieme a Luca Marinelli e per cui è candidato ai David di Donatello.
In quell’occasione, più di tutto colpì il pancione di Irene, che aveva tolto ogni dubbio sulla bella novità che ben presto sarebbe arrivata nella vita della coppia vip.
Sia Irene che Alessandro non amano condividere i momenti della loro vita privata sui social. Ed è per questo motivo che quando un mese fa è venuto al mondo il loro piccolo, nessuno lo ha saputo.
Recentemente, tuttavia, l’attore romano ha rilasciato una intervista a The Hollywood Reporter Italia, durante la quale ha parlato apertamente di questo argomento, raccontando tutte le sue emozioni a riguardo e annunciando la nascita del piccolo Heima.
Alessandro Borghi papà: il significati del nome Heima
Alla domanda della giornalista su come stesse, Alessandro ha inevitabilmente risposto di stare bene, per questa cosa che è successa, che fa dormire poco lui e Irene e che allo stesso tempo li porta a farsi delle domande sulla vita.
Poi, parlando proprio del piccolo Heima, ha anche spiegato il significato e il modo in cui, insieme a Irene, ha optato per questo nome.
Si chiama Heima, perché io e Irene abbiamo scoperto di essere entrambi appassionati di montagna e per fortuna abbiamo condiviso fin da subito questi viaggi al freddo. Queste camminate lunghe. Tra questi c’è stato un viaggio in Islanda, la nostra guida era un uomo molto dolce e molto gentile che un giorno ci ha raccontato questa cosa. Noi eravamo su una strada dove a sinistra c’era il temporale e a destra il sole, e lui si è girato e ci ha detto che loro usano una parola per dire che si è a casa e allo stesso tempo nel mondo, si dice heima. Io ci ho pensato e la sera, tornando a casa, ho detto a Irene: ‘ma sai che è un nome bellissimo da dare ad una persona?’.