Alessia Marcuzzi agli hater: “A un uomo non lo direbbero”
Alessia Marcuzzi confessa qual è la cosa che si sente più spesso dire dai leoni da tastiera
Anche le donne in apparenza più combattive e tenaci, tipo Alessia Marcuzzi, hanno le loro fragilità, le loro debolezze, che le rendono umane. La conduttrice de Le Iene e di altri importanti programmi targati Mediaset ha rivelato di soffrire parecchio delle accuse dei leoni da tastiera nei suoi confronti e confidato che, per superare le sue insicurezze, avrebbe deciso di chiedere aiuto a una psicoterapeuta.
Alessia Marcuzzi: sforzo vano con gli hater
Come tutte le celebrità pure Alessia Marcuzzi si è trovata, suo malgrado, a doversi misurare con gli hater sui social network. Alle critiche ha spesso risposto in prima persona, salvo poi capacitarsi di quanto sia vano, perché le avrebbero comunque lanciato nuove – e numerose – accuse.
Parità di genere lontana
Di lei – ha raccontato Alessia Marcuzzi – dicono soprattutto una cosa: che fa i figli con chiunque. E domanda se di un uomo direbbero altrettanto. La differenza sulla parità di genere sta per la presentatrice proprio qui. I figli sono due: Tommaso e Mia, nati rispettivamente dalle storie d’amore con Simone Inzaghi e Francesco Facchinetti.
Il volto di Temptation Island ha ammesso di provare una specie di senso di colpa per il successo riscosso e la carriera. Per tale ragione si è affidata a una psicoterapeuta.
Senso di colpa
Si sente in colpa nell’essere fortunata. Su questo aspetto deve lavorarci, anche se – ne è consapevole – non pare affatto: nel momento in cui ti vedono in tv dai l’impressione di essere invincibile.
Alessia Marcuzzi: parecchio lavoro da fare
Oggi la 48enne, sposata con Paolo Calabresi Marconi, ha un ottimo rapporto con entrambi i padri dei suoi figli, nonché le loro rispettive compagne. In tanti sul web le hanno puntato il dito contro in molteplici occasioni. Se all’inizio ha cercato di difendersi rispondendo per le rime, ha poi preferito non prestare troppo ascolto ai detrattori. Un qualcosa su cui, però, sente di avere ancora parecchio lavoro da fare.