Andrea Roncato: “La verità su alcol e droghe, troppi perbenisti in giro”
La confessione dell'attore 71enne a I Lunatici su Radio 2.
Andrea Roncato è un attore molto amato dal pubblico italiano, soprattutto grazie ai film di successo che ha interpretato tra gli anni 80 e 90, in coppia soprattutto con Gigi Sammarchi. Oggi, all’età di 71 anni, l’artista è molto impegnato tra teatro e cinema (presto ne usciranno due, l’uno diretto da Pupi Avati, l’altro da Paolo Virzì).
Intervistato dai microfoni di Radio 2, nel programma I Lunatici, Roncato ha voluto, una volta per tutte, smentire le voci che sostengono che sia avvezzo ad alcol e droghe: “Sono venti anni che non bevo neanche un alcolico, non fumo e non mi drogo. Quelle erano notti brave, eccessi, stronzate. Averne parlato è stato un problema. Io pensavo di fare bene, e invece no. Sono state cose passeggere, aleatorie, e invece si è creata un immagine di Andrea Roncato che non corrisponde al vero. Io ne ho parlato pensando di poter aiutare anche i più giovani a non fare certe cose, perché fare certe cose è una cavolata. E invece non sia mai. Ancora adesso può capitare che apro internet e leggo che sono stato nel tunnel della droga. Ma quale tunnel. Io un giorno mi sono alzato e ho detto che certe cose non avrei più voluto farle e ho deciso di smettere. Ci ho messo due minuti ad uscire dal tunnel”.
Roncato ha aggiunto: “Io sono stato cretino, ma non me ne pento di aver parlato di queste cose. In realtà poi tutti le fanno, nessuno lo dice. Sono stato l’unico sincero, insieme a Fiorello e a pochi altri. È pieno di bugiardi che fanno i perbenisti e invece sai benissimo che di nascosto fanno di tutto”.
Nel passato di Andrea Roncato c’è anche un bambino mai nato: “Ho scritto un libro con una poesia dedicata a un bambino mai nato perché feci abortire la sua mamma” […] ” Non cinquanta, come leggo. Ne ho fatto fare uno e ho dedicato una poesia a questo bambino mai nato, pentendomi della mia decisione e dicendo a tutti che ho fatto una stronzata. Però poi oggi leggo di tunnel della droga, di venti aborti, di cose così. Purtroppo se i giornali titolano che faccio l’ambasciatore per i bambini disabili nel mondo, che mantengo due canili, che faccio film con Avati e Virzì, non gliene frega niente a nessuno”.