Bruno Vespa torna con Porta a Porta: 17 marzo in onda con speciale sul Coronavirus
Il giornalista Bruno Vespa torna finalmente a condurre Porta a Porta su Rai uno dopo un isolamento facendo uno speciale sul Coronavirus in onda martedì 17 marzo
Bruno Vespa, stimato giornalista e conduttore, torna dopo un forzato isolamento, all’appuntamento serale con Porta a Porta su Rai uno. Bruno Vespa era stato costretto all’isolamento a causa della presenza in studio di Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e scoperto positivo al Covid19.
La tanto seguita trasmissione di Vespa, Porta a Porta, tornerà nelle case degli italiani martedì 17 marzo alle 23.35 e sarà interamente dedicata alla emergenza Coronavirus che ha da giorni ormai fermato il nostro paese. Il rientro di Bruno Vespa in onda è indubbiamente un rientro importante dato che mette finalmente a tacere alcune delle varie polemiche sorte in seguito all’interruzione temporanea di alcuni programmi Rai.
Bruno Vespa aveva accettato a fatica la scelta di casa Rai di sospendere per alcuni giorni il programma da lui condotto ma al tempo stesso ha affermato ” Apprendo che la direzione generale della Rai avrebbe deciso di non mandare in onda ‘Porta a Porta‘ nelle giornate di oggi, mercoledì e giovedì. Da soldato sono abituato da sempre a rispettare le decisioni aziendali“ma questa mi sembra gravissima e presuntuosa“.
Nonostante Bruno Vespa da giornalista di grande caratura e da condutture esemplare, avendo dovuto accettare la decisone Rai di non trasmettere in diretta dallo studio Porta a Porta, ha provato ad avanzare una proposta alternativa alla direzione Rai, ovvero di trasmettere Porta a Porta da casa sua ma anche a questa interessante proposta l’azienda Rai aveva dato un responso negativo.
La Rai nonostante i no di risposta al giornalista, si è fatta subito ‘perdonare’ dimostrando l’affetto e l’immensa (e ben riposta) stima nei confronti di Bruno Vespa, affidandogli infatti la puntata speciale Coronavirus. Le scelte fatte da madre Rai sono state fatte in vista di proteggere chi ha lavorato e lavora negli studi. L’emergenza Coronavirus è decisamente molto alta e bisogna cercare di tutelare tutti.