Carlos Maria Corona, le parole sull’arresto del padre Fabrizio
Il 18 enne Carlos Maria Corona ha rilasciato delle dichiarazioni in merito all'arresto del padre Fabrizio: come l'ha vissuto
Il diciottenne figlio di Fabrizio Corona e Nina Moric ha deciso di rilasciare un’intervista al giornale di Alfonso Signorini. Ai microfoni di Chi, Carlos Maria Corona ha parlato dell’ultimo arresto del padre e di come ha vissuto quel tragico momento.
Un passato non semplice per Carlos Maria Corona. Il padre, re dei paparazzi ha a che fare con la giustizia da anni. Nina Moric, la mamma, è una donna estremamente fragile e per molto tempo non è potuta stare accanto al figlio.
La donna ha avuto dei problemi di salute e quando Carlos era piccolo le hanno impedito di vederlo. Tuttavia, il ragazzo oggi è maturo e riga dritto. Nonostante le sofferenze del passato sembra cavarsela davvero bene.
Sulle pagine di Chi ha infatti spiegato quanto è successo dopo l’ultima detenzione del padre. Ecco come l’ha affrontata:
Dopo l’ultimo arresto di mio padre ho avuto dei seri problemi psicologici. Mi sono chiuso al mondo. Mi hanno salvato lo studio e la religione. Mio papà è una persona determinata, grintosa, che mette carattere in ogni cosa che fa. Non ha preconcetti, è molto aperto. E, con il tempo, è diventato meno impulsivo. Mia mamma, Nina Moric è una persona dolce. In alcuni momenti ha bisogno di essere coccolata, è un po’ fragile, perché ha sofferto tanto.
Il ragazzo ora ha scelto di vivere con il padre. Tra la mamma e Fabrizio Corona sembra essere abbastanza tranquilla la situazione. Ma a volte i litigi hanno preso il sopravvento.
Fabrizio è cambiato grazie a Carlos Maria Corona
Anche Fabrizio Corona cerca di rigare dritto adesso, soprattutto per il bene del figlio. E l’ex re dei paparazzi ha dichiarato:
Per i suoi 18 anni ho voluto regalargli la sua famiglia. Ho riunito tutti quelli che gli vogliono bene: sua mamma Nina, mia madre, i miei fratelli. Per lui ho deciso di cambiare vita, Carlos è la mia salvezza.
L’ultima volta che sono stato in carcere, da marzo a dicembre dell’anno scorso, è stata la più difficile di tutta la mia vita perché mio figlio, che già aveva affrontato problemi psicologici legati a me e alla madre, ha avuto un vero e proprio crollo. Con Nina avevo già ricomposto la famiglia due anni fa, quando le ho riportato Carlos e le ho fatto riavere l’affidamento congiunto. Adesso che siamo di nuovo tutti insieme, mio figlio è un’altra persona, ha ritrovato il benessere fisico, psicologico e ha ricominciato a sorridere. Mi ha salvato da me stesso perché mi ha dato stabilità, ho bisogno di lui per stare bene così come lui ha bisogno di me. Mi consiglia, mi controlla, mi fa stare nelle regole.