Carlos Maria Corona esce dalla comunità e rompe il silenzio sul fratellino in arrivo: le sue prime parole

Appena uscito dalla comunità, Carlos Maria dedica le sue prime parole per l'arrivo del fratellino

Risale all’inizio di gennaio il ricovero del 21enne Carlos Maria, figlio dell’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona, in un’apposita comunità per ragioni di salute. Ricovero che è da poco terminato. Il padre, infatti, ha voluto condividere con il suo nutrito pubblico di follower la notizia del ritorno a casa del figlio tramite una storia sul suo profilo Instagram.

famiglia
Carlos Maria, uscito dalla comunità

Queste le sue parole: “È tornato il mio primo figlio a casa. Mi sembra che sei abbastanza in forma eh?”

Carlos Maria era potuto uscire dalla comunità solo in occasione del cinquantesimo compleanno del padre. Mentre per il compleanno della madre, Nina Moric, non ne aveva ottenuto l’autorizzazione.

Adesso, però, è il momento del rientro in famiglia e dell’abbraccio con tutti i suoi cari.

Le prime parole di Carlos Maria dedicate all’arrivo del fratellino

Ritorno a casa per Carlos Maria, finalmente di nuovo insieme al padre Fabrizio Corona. I due sono in procinto di godersi un lieto periodo di vacanze e relax.

Alla domanda postagli da Corona sul suo stato di salute, il giovane ha risposto: “Sto abbastanza bene, ma si può fare di meglio”.

Mentre, queste sono state le parole di Carlos inerenti alla notizia dell’arrivo del nuovo fratellino in famiglia:

“Lo aspettiamo con grande… insomma… felicità. Sì, certo sono contento così ci giochiamo insieme a basket, a tutto.”

Fabrizio Corona e la compagna Sara Barbieri sono infatti in attesa del loro primo figlio.

Lo stato di salute di Carlos Maria

Il figlio di Fabrizio Corona è affetto da una malattia chiamata psicosi transitoria acuta. Si tratta di un tipo di disturbo per il quale una persona manifesta dei sintomi psicotici in modo acuto, ma per un lasso di tempo specifico.

In un’intervista rilasciata alla rivista Vanity Fair, il dottor Massimiliano Dieci, responsabile dell’Unità Operativa di Riabilitazione Psichiatrica degli Istituti Clinici Zucchi di Carate Brianza ha spiegato che:

“Per essere definita tale, la psicosi breve non deve durare più di un mese. Per questo è un disturbo la cui diagnosi si può fare solo a posteriori, una volta trascorso questo periodo di tempo.”

padre e figlio
Carlos Maria insieme al padre

Ed ha aggiunto:

“ll disturbo può manifestarsi come caso isolato ma può essere anche il preludio di disturbi psichiatrici gravi come schizofrenia, disturbo bipolare o ancora disturbo schizzoaffettivo. La persona può stare bene e nel giro di poco tempo manifestare dei sintomi molto gravi, come sentire voci che non ci sono, avere convinzioni irrealistiche sul mondo, immaginare congiure, interpretare le cose in maniera patologica. Anche la disorganizzazione del pensiero è un tratto comune per cui il paziente mostra estrema confusione e i concetti che esprime non sono più chiari”.