Catherine Spaak: i racconti dai ricatti all’emorragia cerebrale
È tornata a parlare ai microfoni de Il Giornale, Catherine Spaak. L’attrice icona degli anni ’80 ha raccontato alcuni aspetti e segreti della sua carriera, finora non ne aveva mai parlato o meglio, erano passati tanti anni dalle ultime dichiarazioni.
L’attrice ha parlato di quello che si oggi le giovani ragazze devono affrontare per entrare a far parte del mondo dello spettacolo. E spiega:
Negli anni 80 dissi pubblicamente che per le attrici era difficile essere rispettate. Era il periodo dei ricatti. Io non ho mai dovuto dare niente in cambio per lavorare ma le generazioni precedenti alla mia avevano dovuto affrontare il problema. I ricatti sessuali erano un’infamia. Molte colleghe si stupirono. Dissero che doveva essere accaduto solo a me. Sottolineo. Io non ho avuto brutte esperienze. Poi è arrivato il #Metoo. Quello vero. E il problema è emerso.
L’attacco è rivolto soprattutto all’universo maschile. Gli uomini di potere, forse, se ne approfittano. Queste le parole della donna:
La maggior parte dei maschietti la butta sul predominio di una donna preda e succube. E molte cedono, per interesse. Convinte di migliorare. È sempre stato così. L’unica differenza è che una volta si taceva. Una questione di potere di cui sono schiavi gli uomini che lo usano e le donne che tacciono.
Purtroppo, Catherine Spaak, ha anche parlato del tremendo periodo che ha passato lo scorso anno. La donna è stata colpita da un’emorragia cerebrale proprio in pieno Covid:
Del Covid non mi sono nemmeno accorta. Due mesi prima che scoppiasse ho avuto un’emorragia cerebrale e sono tornata a casa il giorno che è scattato il lockdown. L’8 marzo, festa della donna. Il blocco mi ha concesso una tranquilla convalescenza. All’ospedale Santa Lucia mi hanno salvata e in quel reparto di neurologia ho capito il valore del dono e dell’amicizia. Solo la sofferenza ci fa maturare, purtroppo.