Charlize Theron: una vera atomica bionda
Scopriamo l'atomica bionda Charlize Theron in cinque suoi ruoli indimenticabili
Lei ha quasi 45 anni, ma è difficile riuscire a credere che ne abbia più di trenta. Di una bellezza divina, capelli biondissimi, pelle diafana e occhi ghiaccio nei quali perdersi. Se qualcuno non sa cosa voglia dire la parola Dea, molto probabilmente sul vocabolario potrebbe trovare il suo nome: Charlize Theron.
Attrice, produttrice e anche modella. Ma Charlize Theron è molto di più del suo lavoro. È un’incredibile donna, un’inarrestabile mamma, una persona che ha combattuto il pregiudizio, convissuto con un’infanzia traumatica e un padre violento. Così giovane e con un passato veramente denso alle spalle. Attivista, è membro di moltissime associazioni che si battono, ogni giorno, per i diritti delle donne, per i diritti degli animali e per il riconoscimento dei diritti della comunità LGBT, del matrimonio tra persone dello stesso sesso e dell’adozione.
Il motto di Charlize è quello di non arrendersi mai e, soprattutto, di non essere mai delle vittime ma di reagire nella vita, senza mai abbassare la testa o subire. E questo insegnamento lo deve a sua madre, da sempre maltrattata dal marito e che si è sacrificata più e più volte per la figlia, fino a quando ha avuto il coraggio di porre fine a tutto quello. Ad oggi Charlize dice di ricordare ancora quel drammatico episodio, la rabbia, il dolore e la frustrazione nei confronti del padre, ma che adesso è in pace. Il trauma è passato ed è grata a sua madre per essere la donna che è ora.
La stessa Theron ha adottato, sia come mamma single che come donna impegnata, due bambini: Jackson nel 2012 e Augus nel 2015. Una donna carica di risorse che non ha mai smesso di mettersi in gioco, tanto nella vita quanto nel suo lavoro. L’attrice non ha difficoltà nel raccontare la difficoltà che c’è nell’essere madre dichiarando, in una recente intervista, quanta pressione la società metta sulla figura della donna. Le madri vivono costantemente sotto il giudizio degli altri che, in ogni occasione, si sentono in dovere di dire la propria sul tuo operato come madre.
Charlize riconosce e ammette fiera che tenere in braccio i propri figli è la cosa più bella del mondo, ti fa sentire piena e soddisfatta, ma al tempo stesso è un lavoro complesso, a tempo pieno, e non c’è nulla di male nel chiedere un aiuto, farsi dare una mano nei momenti più difficili. Inizialmente anche lei è passata davanti al fatidico muro “se faccio tutto da sola sarò una buona madre“, ma questo non è vero, e ha imparato sulla sua pelle quanto sia importante saper chiedere aiuto, mostrandocelo anche nel suo ultimo film, Tully, dove appunto viene raccontata l’altra faccia della medaglia dell’essere madre.
Il percorso di Charlize Theron inizia fin da giovanissima. Di origine sudafricana, Charlize ha radici francesi – dal padre – e olandesi – dalla madre. Fin da bambina è stata abituata all’indipendenza, spesso lasciata sola dai genitori. Il padre, un alcolizzato, venne ucciso dalla madre di Charlize per legittima difesa, proprio di fronte agli occhi della figlia quindicenne che, da qualche anno, era stata mandata a studiare in collegio e dove aveva appena iniziato a frequentare Scuola Nazionale delle Arti, precisamente a Johannesburg.
Successivamente Charlize si trasferisce negli Stati Uniti, dove inizia la sua carriera da prima come modella e successivamente iniziando a lavorare nel mondo del cinema come attrice. All’inizio degli albori della sua carriera come modella, vive per qualche anno a Milano. Non so se ricordate la famosa pubblicità del Martini del 1993, con quel vestito che si impiglia ad una sedia mostrando il lato b della ragazza. Il fondo schiena in questione era proprio quello della Theron, diventata in quel periodo celebre proprio per una delle pubblicità ormai cult.
Il suo esordio nel mondo del cinema, nonostante alcuni “atti di bullismo” per colpa del suo accento marcato e non propriamente americano, arriva ufficialmente nel 1995 con Grano rosso sangue 3 (Children of the Corn III: Urban Harvest) di James D.R. Hickox, sebbene non venga accreditata; mentre, il vero primo ruolo lo troviamo un anno più tardi nel film Due Giorni Senza Respiro di John Herzfeld e quello stesso anno lavorerà anche nel film come regista di Tom Hanks, Music Graffiti.
Gli anni novanta sono gli anni delle grandi occasione per la Theron, lavorando affianco di grandi attori come Al Pacino, Keanu Reeves, Johnny Depp e moltissimi altri in pellicole più o meno cult come L’avvocato del diavolo, La Moglie dell’astronauta, Le regole della casa del sidro e Dolce Novembre dove interpreta una donna malata di cancro.
Ma il ruolo che segnerà la vera e propria svolta per la Theron arriva nel 2004 con Monster, biopic sulla serial killer Aileen Wuornos, che porta l’attrice al suo primo Oscar, SAG Award e Golden Globe, diventando la prima sudafricana a vincere un premio internazionale per la recitazione.
Per questo ruolo Charlize Theron non ci ha solo regalato una performance superlativa e incredibile. Una delle migliori che abbiamo mai potuto vedere in questi ultimi 19 anni di cinema, ma si è anche sottoposta ad un’invasiva trasformazione fisica, ingrassando di oltre 15kg. Una delle trasformazioni più incredibili della storia del cinema e che si affianca a Christian Bale ne L’uomo Senza Sonno e Matthew McConaughey in Dallas Buyers Club.
Negli ultimi anni abbiamo visto Charlize Theron in ruoli diversi e sfaccettati: sensuale e sfrontata in Gioco di Donna, toccante e intensa nel film North Country – Storia di Josey dove porta avanti la battaglia di una donna contro le differenze di genere tra uomo e donna, furiosa e inarrestabile in Mad Max: Fury Road e assolutamente atomica in Atomica Bionda, che proprio in questi giorni potete recuperare su Infinity.
Ma dove abbiamo amato di più Charlize Theron? Scopriamolo in cinque ruoli assolutamente indimenticabili!
La moglie dell’astronauta
di Rand Ravich (1999)
Una giovanissima Charlize Theron si mette alla prova con uno dei suoi primi grandi ruoli. Una donna che riaccoglie il marito dopo una missione sulla luna ma che combatte con il terrore che qualcosa in lui sia cambiato. Qualcosa di alieno che vuole impossessarsi di lei e dei suoi futuri figli. Un thriller sci-fi intenso e che mostra, in chiave da protagonista, una Charlize Theron incredibilmente giovane ma anche straordinariamente brava.
Monster
di Patty Jenkins (2003)
Il primo Oscar non si scorda mai e neanche la prima trasformazione corporea. Poco meno che trentenne, Charlize Theron si cimenta in una grande performance. Una trasformazione fisica e mentale per poter interpretare al meglio il volto della serial killer Aileen Wuornos, passando dal suo lato più repellente e grottesco a quello più fragile e debole. Un film che lascia letteralmente senza fiato. Dall’incredibile potenza narrativa e visiva, dove la Theron è protagonista assoluta di una delle più grande interpretazioni degli ultimi vent’anni. Una vera e propria lezione di recitazione.
North Country – Storia di Josey
di Niki Caro (2005)
Questa volta arriva solo la candidatura all’Oscar – assieme a quella al Golden Globe, BAFTA e molti altri – come miglior attrice protagonista per un film più attuale che mai. Una pellicola che parla di abuso, violenza e ingiustizia, ma anche di profondo coraggio per una donna che combatte a testa alta per il suo diritto al lavoro, all’uguaglianza e, soprattutto, al rispetto. Una storia che vede la Theron impegnata in uno dei suoi ruoli più commoventi e intensi. Decisamente indimenticabile.
Atomica Bionda
di David Leitch (2017)
E se fino a questo momento abbiamo visto una Charlize Theron in bilico tra l’essere donna, moglie e madre, ancora non l’abbiamo vista nei panni di una guerriera a 360°. Una donna che picchia duro dall’inizio alla fine, senza risparmiarsi un colpo. Una sorta di John Wick al femminile, ancora più incazzata e decisa. Passionale e sensuale. Ma anche incredibile astuta e feroce. Una vera e propria rivelazione per gli amanti del cinema action e per i fan di Charlize Theron che in un ruolo così non l’hanno davvero mai vista.
Tully
di Jason Reitman (2018)
Ultima piccola grande perla, purtroppo poco conosciuta in Italia, dove la sensibilità del regista Reitman e il vissuto della stessa Theron, ci portano ad affondare le mani e lo sguardo dall’altra parte della medaglia dell’essere madre. Non solo felicità, positività e grande forza, ma anche disperazione, stanchezza e il dimenticarsi di volersi bene. Una donna distrutta, del tutto assorbita dai figli, dal corpo sfatto e che non sa più cosa voglia dire fare un piccolo gesto egoista prendendosi del tempo per se stessa. Un film che esplora le sfumature dell’essere madre, che insegna a chiedere aiuto e a non sentirsi mai, e poi mai, giudicate dagli altri.