Chi è Elena Ferrante?

Alla scoperta del mistero dietro cui si cela una (o uno?!) scrittrice fantasma

Elena Ferrante è lo pseudonimo di una scrittrice o scrittore (c’è infatti chi crede che dietro la sua penna possa nascondersi addirittura un uomo) di cui si ignora la vera identità.
Nessuno sa nulla di lei, a parte ovviamente la casa editrice E/O che non rilascia dichiarazioni a riguardo.
Quello che possiamo sapere lo immaginiamo dai suoi libri, romanzi ormai popolari non solo in Italia, ma in tutto il mondo, ed osannati dalla critica internazionale.

Pare sia nata a Napoli, città che avrebbe abbandonato presto per vivere all’estero, in Grecia. Qualcosa in più sul suo conto possiamo ipotizzarlo basandoci sulle storie delle protagoniste dei suoi romanzi e assumendo che queste siano tratte da episodi a lei realmente accaduti.
Ma chi si nasconda dietro a questo elegante e riuscito nome forse non lo scopriremo mai.

La “vicenda “Elena Ferrante” è al centro del dibattito degli ultimi giorni: tutto nasce con la proposta di Roberto Saviano in un articolo su Repubblica di candidare l’ultimo suo libro Storia della bambina perduta al premio Strega, il più importante premio letterario italiano.

Perchè Saviano la vuole al Premio Strega?

Saviano propone la Ferrante per scombinare le regole del gioco e dice: “Allo Strega siamo affezionati perché fa parte della nostra storia, ma negli anni ha perso fascino, perché ormai è diventato un gioco sfacciatamente combinato. Io propongo te perché ti leggo e propongo te perché hai avuto l’attenzione della critica internazionale, cosa tutt’altro che scontata.
Propongo te perché credo che la tua presenza possa aiutare questo premio a essere di nuovo qualcosa di vitale e genuino, non solo uno scambio di voti e favori”
.

Saviano articola la sua posizione passando attraverso tre temi strettamente legati al mondo dell’editoria:
1) il sistema di selezione e di assegnazione del premio Strega da sempre assoggettato alle logiche commerciali delle grandi case editrici che ambiscono alla promozione legata a quel premio;
2) il caso Elena Ferrante, la famosa scrittrice che da sempre cela la sua vera identità dietro questo pseudonimo e che da sempre pubblica i suoi romanzi di successo con un’unica casa editrice (e/o), aldifuori delle dinamiche pubblicitarie delle altre realtà editoriali;
3) la grandissima crisi dell’editoria che cerca nei premi come lo Strega maggiore visibilità, svilendone così il prestigio e il valore.

Storia della bambina perduta di Elena Ferrante - immagine da edizionieo.it
Storia della bambina perduta di Elena Ferrante – immagine da edizionieo.it

Le risposte/lettere di Elena ai giornali

Pur nel suo anonimato, Elena non si tira indietro a dare risposte pubbliche, e pare lo faccia sempre con la cosa che meglio sa usare: la penna.
Lo scorso 24 febbraio l’autore/autrice ha risposto a Saviano sempre tramite una lettera a Repubblica: “Lo Strega è uno dei tantissimi tavoli del nostro paese che svelano gambe divorate dai tarli, è una gara senza nessuna incertezza dove i giochi sono fatti sempre più spesso con un anno o due di anticipo”.
Ha inoltre aggiunto che a suo parere L’amica geniale non ha possibilità di entrare in cinquina, né tantomeno di vincere, ma l’idea di “sparigliare le carte”(usando parole di Saviano), la attrae moltissimo.

L'amica geniale di Elena Ferrante - immagine da edizionieo.it
L'amica geniale di Elena Ferrante – immagine da edizionieo.it

E continua: “Ma tu giustamente non parli né di cinquina né di vittoria, ma di ‘sparigliare le carte’, espressione da tavolo da gioco che mi attrae. Per te, mi pare, candidare L’amica geniale significa nella sostanza non tanto vincere o perdere, quanto disfare lo schema solito del premio, irrompere nel rito di una gara sempre più finta, mettere su un happening che scompagini e scompagni.”

Pare che oltre alla risposta inviata a Roberto Saviano, ci sia anche una seconda lettera inviata a Il Mattino: tuttavia lo stesso quotidiano, pare non sia sicuro che sia reale e avverte i lettori: “La lettera che qui segue è stata recapitata ieri pomeriggio in busta chiusa alla portineria del Mattino. Reca la firma di Elena Ferrante, ma non abbiamo la certezza che si tratti proprio della scrittrice la cui identità è ignota. Tuttavia gli spunti che contiene paiono degni di riflessione. Perciò la pubblichiamo, lasciando che il lettore giudichi da sé.

Perchè Elena Ferrante rimane anonima

“La mia piccola polemica che dura da vent’anni tende soprattutto a questo.”, sottolinea la scrittrice fantasma a Roberto Saviano.
Pare sia questa dunque la vera motivazione all’anonimato.
Elena Ferrante ha tenuto a sottolineare che i suoi libri possono andare dovunque li vogliano i lettori, l’essenziale è che lei non debba andare con loro.
La separazione tra lei e suoi libri avviene definitivamente con la pubblicazione, pubblicandoli ha consentito ad esporli al mondo nel bene e nel male. Ma nonostante ciò, lei vuole rimanere anonimaa.

Elena Ferrante scredita il Premio Strega

“Una gara sempre più finta.”, così la definisce nella lettera a Saviano.

Le polemiche sulle pratiche poco corrette del concorso ci sono da molto tempo, ma pare che qualcosa si sia mosso.
Proprio in queste ore il Comitato direttivo del premio Strega ha fatto sapere di aver cambiato le regole, di fatto il nuovo meccanismo di voto prevede che per scegliere la cinquina finale si potranno esprimere tre preferenze e non più una sui 12 libri in gara, mentre sarà dato maggiore spazio ai piccoli e medi editori e agli autori stranieri che scrivono in italiano.
Un bel passo avanti, forse serviva proprio Elena Ferrante per cambiare le regole del gioco.

Ma la domanda vera è, perchè fa così tanto clamore una persona che non vuole rivelarsi?
Quanto pesa l’anonimato nell’era 2.0?

Oggi che le nuove tecnologie rendono tutto accessibile, il non sapere a un non sò che di morboso.

Elena Ferrante, o chi per lei, mantiene fermamente la sua posizione da tantissimi anni, personalmente lo trovo molto ammirevole. Adesso staremo a vedere cosa succederà in sede di concorso, io spero proprio di ritrovarla nella famosa cinquina.