Chi è Giovanna Botteri, la giornalista vittima di body shaming

Chi è Giovanna Botteri, la giornalista Rai che ci aggiorna ultimamente sulla situazione attuale a Pechino? Conosciamola meglio

Giovanna Botteri è finita ultimamente sulle prime pagine dei giornali per essere stata presa di mira da vari personaggi televisivi o programmi per il suo aspetto. In molti avevano ironizzato sui suoi capelli non sempre in piega, sul suo abbigliamento non proprio ricercato ma lei, con molta saggezza e con un ammirevole autocontrollo, ha detto la sua sulla vicenda, dimostrando di avere classe e cervello da vendere. Ma chi è Giovanna Botteri? Conosciamo meglio la giornalista vittima di body shaming.

Giovanna Botteri è stata protagonista, suo malgrado, di una vicenda poco piacevole. La giornalista Rai inviata a Pecchino, è stata presa in giro per il suo aspetto. Ma chi è Giovanna Botteri? Scopriamolo insieme, ripercorrendo la sua vita professionale e privata.

La famiglia

Giovanna Botteri è nata il 14 giugno 1957 a Trieste, sotto il segno zodiacale dei Gemelli. Suo padre, il giornalista Guido Botteri è stato il direttore della sede Rai di Trieste (Friuli-Venezia Giulia) aveva una passione per la scrittura. Sua madre era di origine montenegrina.

Le scuole che ha frequentato

Giovanna Botteri ha un laurea in Filosofia conseguita presso l’Università degli Studi di Trieste. La giornalista ha poi continuato i suoi studi con un dottorato in Storia del cinema presso la Sorbonne di Parigi.

Vita professionale

Giovanna Botteri ha iniziato a lavorare come giornalista negli anni ’80: scriveva articoli per le testate locali. La sua carriera professionale è iniziata nel 1985 quando è stata assunta dalla Rai e ha collaborato nel programma Samarcanda con Michele Santoro. Poco dopo, nel 1988, Giovanna Botteri è stata assunta nella redazione esteri del Tg3, diventando quella che conosciamo oggi: un’inviata speciale che ha trasmesso i suoi servizi dai luoghi più impensabili e pericolosi del mondo: Sudafrica, Iran, Iraq, Afganistan, Kosovo, Bosnia, Albania e ora Cina.

Giovanna Botteri

Dal 25 gennaio 1990 Giovanna Botteri risulta iscritta come professionista all’Albo dei Giornalisti del Friuli-Venezia Giulia.

È tornata a lavorare con Michele Santoro per Circus e, nel 2000, per Sciuscià.

La giornalista ha vissuto dal 2006 al 2019 negli Stati Uniti. Si è trasferita in Cina ad agosto 2019 ed è lì che è stata sorpresa dall’emergenza sanitaria globale. Dall’inizio, Giovanna Botteri ha raccontato la situazione nel paese asiatico, con professionalità e serietà.

Vita privata

Della vita privata di Giovanna Botteri si sa poco perché la giornalista è sempre stata una persona riservata che ha tenuto la sua vita privata lontana dai riflettori. Non è presente sui social e in giro, sul web, non ci sono molte sue foto a parte gli screen shot dei suoi collegamenti. Ha avuto come compagno un giornalista inglese naturalizzato italiano, Lanfranco Pace, dal quale si è poi separata. Da lui ha avuto la figlia Sarah Ginevra Paci, che dopo essersi laureata in economia è diventata la manager di una nota azienda italiana.

Stipendio

Si sa poco su Giovanna Botteri dal punto di vista finanziario. Una delle poche informazioni rese pubbliche è lo stipendio che aveva come inviata negli Stati Uniti d’America che era di poco inferiore ai 200000 euro l’anno.

Curiosità

Ci sono alcune curiosità su Giovanna Botteri che pochi sanno:

    • è stata inviata nelle zone più calde del pianeta e ha raccontato alcuni dei conflitti più sanguinosi e spaventosi nel mondo
    • è una giornalista pluri-premiata
    • ha tantissime maglie nere con lo scollo a V, uguali: a dirlo è stata lei stessa, durante un’intervista
    • ha tenuto corsi in Tecniche di comunicazione internazionale come docente esterna presso l’Università degli Studi di Udine
    • anche se vive in Cina da molto tempo, è ancora tarata sul fuso orario italiano perché, spesso, fa le dirette per il TG3 quando in Cina è notte fonda

Giovanna Botteri

L’inviata speciale della Rai ha una personalità forte e ha dimostrato, in varie occasioni, di saper mantenere il sangue freddo e trasmettere anche in situazioni estreme.

La vicenda con Striscia la Notizia

Questa spiacevole situazione l’ha vista protagonista, suo malgrado di un vero body shaming, anche se il programma satirico non è l’unico ad aver commentato l’aspetto fisico di Giovanna Botteri.

Giovanna Botteri foto

La giornalista è stata spesso presa di mira per il suo look non in linea con le aspettative di alcune persone abituate a giudicare solo l’apparenza e non la sostanza. Ma Giovanna Botteri si è saputa difendere bene e ha fatto alcune dichiarazioni che mostrano, ancora una volta, la sua superiorità e la sua eleganza:

“Mi piacerebbe che l’intera vicenda prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, permettimi, anche aggressiva, sul rapporto con l’immagine che le giornaliste, quelle televisive soprattutto, hanno o dovrebbero avere secondo non si sa bene chi. Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo. Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere. Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi. Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio. E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono”.

Giovanna Botteri da giovane

Poi Giovanna Botteri ha continuato usando lo spiacevole accaduto durante Striscia la Notizia per dirottare l’attenzione sul modo in cui vengono spesso giudicate e valutate le donne, nella nostra società:

“Perché è l’unica cosa che conta, importa e ci si aspetta da una giornalista. A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo, minimo, come questo. Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere. Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano. Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne”.