Donne che hanno lottato per i diritti delle donne
Nella Giornata contro la violenza sulle donne, ricordiamo le grandi icone che hanno fatto storia per la loro lotta per i diritti civili
Ogni tre giorni una donna muore per vittima di violenza. Il dato, drammatico, è confermato dall’Istat. Solo nel 2016 sono state 116 in tutto le donne vittime di omicidio volontario. Ogni anno è sempre la stessa medesima storia, nonostante se ne parli sempre, i numeri non accennano a diminuire e proprio per questo motivo ogni anno il 25 novembre, si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, con la speranza di sensibilizzare la popolazione mondiale e gli uomini in particolare, su questo grave problema. In Italia e in tutto il mondo sono organizzati incontri, dibattiti, manifestazioni, spettacoli e tutto quanto può servire per porre l’attenzione su quella che è ormai diventata una vera e propria piaga sociale.
Nel nostro Paese saranno molteplici le iniziative proposte, la più altisonante sarà la manifestazione nazionale “Manchi solo tu”che si terrà a Roma.
Tra le iniziative più mediatiche c’è anche un reportage fotografico del fotografo Alexsandro Palombo che ritrae celebrità con il volto tumefatto e con lo slogan “Nessuna donna è immune alla violenza domestica”, nemmeno donne di questo calibro, perchè la violenza non ha filtri, molto suggestivo.
In questa giornata così importante a noi piace ricordare quelle donne che tutt’oggi sono impegnate nella lotta dei diritti civili e dei diritti della donne.
Rendiamo loro omaggio e facciamoci ispirare:
Malala Yousafzai
Vincitrice di un premio Nobel per la pace, Malala è un’attivista pakistana nota per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione delle donne della città di Mingora, nella valle dello Swat. Il 10 ottobre 2014 è stata insignita del premio Nobel per la pace assieme all’attivista indiano Kailash Satyarthi, diventando con i suoi diciassette anni la più giovane vincitrice di un premio Nobel.
Aung San Suu Ky
E’ una politica birmana, attiva da molti anni nella difesa dei diritti umani sulla scena nazionale del suo Paese, oppresso da una rigida dittatura militare, imponendosi come leader del movimento non-violento, tanto da meritare i premi Rafto e Sakharov, prima di essere insignita del Premio Nobel per la pace nel 1991.
Per la sua lotta ha rinunciato alla libertà e alla sua famiglia.
Shirin Ebadi
E’ un avvocato e pacifista iraniana e il 10 dicembre del 2003 le fu conferito il Premio Nobel per la pace: è stata la prima iraniana e la prima donna musulmana a ottenere questo riconoscimento.
Ellen Johnson Sirleaf
E’ una politica, economista e imprenditrice liberiana ed è l’attuale presidente della Liberia.
È la prima donna nera nel mondo ad essere presidente di uno stato e anche la prima donna eletta come capo di Stato in Africa. Spesso, viene chiamata con l’appellativo di “Signora di ferro” e nel 2011 ha vinto il Premio Nobel per la pace assieme a Tawakkul Karman e Leymah Gbowee, con la seguente motivazione: “per la loro battaglia non violenta a favore della sicurezza delle donne e del loro diritto alla piena partecipazione nell’opera di costruzione della pace”.
Tawakkul Karman
E’ una politica e attivista yemenita, membro del partito Al-Islah (Congregazione Yemenita per la Riforma, la branca yemenita dei Fratelli Musulmani) e leader dal 2005 del movimento Giornaliste senza catene, gruppo umanitario da lei creato. Come detto sopra vince il premio Nobel per la Pace nel 2011.
Leymah Gbowee
E’ una pacifista liberiana, organizzatrice di un movimento pacifista che condusse alla fine della guerra civile in Liberia nel 2003. Donna estremamente decisa, arrivò a minacciare di spogliarsi nuda in pubblico, quasi una maledizione per la locale cultura, nel tentativo di portare la pace durante la seconda guerra civile liberiana.
Come le due precedenti ricevette il Nobel per la pace nel 2011.
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