Dora e la città perduta: intervista ad Eva Longoria
Arriva da oggi al cinema Dora e la città perduta, live action dell'omonimo cartone animato che fa impazzire i bambini
Arriva oggi al cinema, 26 Settembre, l’atteso live action tratto dall’amato cartone animato per bambini Dora L’esploratrice, ovvero Dora e la città perduta. Accanto a Isabela Moner, che vestirà proprio i panni della curiosa e coraggiosa Dora, troveremo anche Eva Longoria nelle vesti di sua madre Elena. Come sarà andata questa avventura per l’ex-Desperate Housewives?
Quando James Bobin, il regista del film, stava cercando gli attori che avrebbero interpretato i genitori di Dora, l’esploratrice più famosa del mondo, ha pensato: “Elena e Cole sono le persone che hanno reso Dora quello che è; e hanno due caratteristiche: per metà fascino e gentilezza, per l’altra metà cervello e intelligenza”.
Pertanto per lui è stato facile scegliere Eva Longoria per interpretare Elena, donna intelligente e affascinante, alla quale ha affiancato Michael Peña nel ruolo di Cole.
Quando Eva Longoria è stata chiamata per interpretare questo personaggio era incinta ed ha iniziato l’avventura di Dora con suo figlio che aveva solo sette settimane. Ma l’attrice, produttrice e regista ha sentito che questa era un’opportunità da non perdere, ovvero prendere uno dei personaggi più amati e iconici per la comunità ispanica e renderlo una persona reale e con tutte le sue sfaccettature.
In questa intervista Eva Longoria ci racconta come mai ha accettato di recitare in Dora e La città perduta, i suoi ricordi della scuola superiore e di Isabela Moner, sua figlia nel film!
Quando sei stata chiamata a interpretare la mamma di Dora hai detto di sì senza pensarci?
Oh sì, assolutamente! Anzi mi sono chiesta perché non lo avessero fatto prima!
Sul set si respirava l’atmosfera di un grande film di avventura per ragazzi. Inoltre, il fatto che non stiamo parlando di una Dora di 6 anni ma di una ragazza che ne ha 16 ha aiutato molto la storia. L’idea del film è che Dora deve esplorare la giungla così come, nella vita quotidiana, deve “esplorare” le scuole superiori.
A proposito di scuole superiori, che ricordi hai di quando le frequentavi tu?
Molto simili a quelli di Dora. Passavamo le giornate a cercare di integrarci agli altri… più che a distinguerci. Penso comunque che oggi sia ancora più difficile per via dei social media e del bullismo. C’erano bulli nella nostra scuola, e ricordo che il mio desiderio più forte era farmi degli amici, non cercare di essere diversa dagli altri.
La cosa che apprezzo di più del messaggio del film è proprio mostrare che devi essere te stessa con autenticità, senza omologarti per avere conferme dal gruppo.
Le persone possono amarti o non amarti, ma essere fedeli a se stessi paga sempre.
Come descriveresti Isabela Moner nei panni di Dora?
Oh, lei è veramente Dora! Condivide la sua positività, la sua personalità magnetica.
È così dolce, gentile e innocente, ed è molto più sveglia per la sua età. Isabela farà strada. Anzi, penso che per lavorare con noi abbia in un certo senso fatto un passo indietro. È brillante e la sua determinazione sul lavoro è uno spettacolo da vedere. Essere una giovane ragazza sul set, portare il film sulle proprie spalle, andare alle prove di danza e canto, perché nel film c’è un grande momento musicale, e andare a scuola nel frattempo non è affatto facile. Ci ha regalato una performance che vi sorprenderà.
Deve esserci stata una grande pressione su Isabela, le hai dato qualche consiglio?
Tantissima pressione! Ne ho parlato con lei prima che iniziassimo a girare. Le ho detto di divertirsi, di non preoccuparsi della pressione di portare questo personaggio sul grande schermo. È la sua versione, e di nessun altro. E lei ha veramente dato tutta se stessa.
Una delle caratteristiche più amate di Dora è il fatto che i bambini imparano qualcosa guardando le sue avventure. Questa caratteristica è presente anche nel suo debutto sul grande schermo?
Certamente! È nel DNA di Dora. Essere educata e sveglia è ciò che la rende quello che è. Amo il fatto che ci sia un personaggio così per le giovani ragazze da vedere sul grande schermo. Dora è sveglia, intelligente, avventurosa, ostinata e autentica. I bambini hanno bisogno di questo. Nello specifico vogliamo che le giovani donne di domani vedano questo film e dicano “oh, ok, è figo essere intelligenti!”.
Chi erano i tuoi eroi, i tuoi punti di riferimento quando eri piccola?
La mia famiglia. Mia mamma, le mie sorelle. Sai, non sono cresciuta con il mito della “celebrità”. Tutta questa cultura è molto nuova. A casa avevamo solo tre canali tv, niente cavo, niente social media. Il primo film che ho visto al cinema penso fosse quando avevo 16 anni. Non era nella nostra cultura. Nella cultura ispanica, il nostro intrattenimento era la famiglia… tutti i barbecue, i matrimoni e i battesimi. Sono cresciuta anche in un ranch, quindi è stato molto divertente, e i modelli erano mia mamma, le mie zie e le mie sorelle. Volevo essere proprio come loro.
Dora e la città perduta vi aspettano al cinema dal 26 Settembre