“È vero c’entro io nella sua morte” la confessione inaspettata del medico del famosissimo attore: ora rischia grosso
Interrogato il medico responsabile della morte di Matthew Perry.
Si è tenuto poche ore fa il processo che ha visto come protagonista Mark Chavez, il medico indagato per la morte del famosissimo attore hollywoodiano Matthew Perry. L’uomo avrebbe quindi ammesso le sue colpe in merito alla morte dell’interprete americano e ora rischia fino a 10 anni di carcere.
Ecco gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda.
Il medico indagato per la morte di Matthew Perry compare in tribunale
Poche ore fa Mark Chavez si è recato nel tribunale di Los Angeles per affrontare il processo che lo vede come protagonista. L’uomo, che nella vita fa il medico, è stato accusato di avere in qualche modo concorso alla morte del famosissimo attore americano Matthew Perry.
Questo è stato trovato senza vita nella vasca da bagno della sua abitazione un anno fa. Il medico sarebbe stato indagato in quanto avrebbe prescritto all’interprete ormai scomparso delle dosi troppo alte di ketamina. Queste, a lungo andare, potrebbero aver causato l’overdose nell’uomo, il quale sarebbe poi deceduto senza possibilità di intervento.
Chavez è stato subito indagato per la morte dell’attore, ma è stato rilasciato dietro cauzione. Il dottore ha quindi avuto modo di esporre la propria versione dei fatti davanti al giudice, lo stesso che dovrà decidere il suo destino.
Le parole di Mark Chavez
Chavez ha quindi avuto modo di illustrare a tutti i presenti la sua versione dei fatti, dichiarando di essere entrato in possesso dell’anestetico chirurgico presentando una prescrizione falsa ad un distributore di farmaci all’ingrosso.
Ha quindi ammesso la sua responsabilità, diventando così la terza persona a tutti gli effetti colpevoli della morte di Matthew Perry. Prima di lui si era infatti distinto un conoscente dell’uomo che aveva dichiarato di aver procurato la droga all’attore. Stessa cosa per quanto riguarda il suo assistente personale, ovvero Kenneth Iwamasa. Questo avrebbe addirittura aiutato Matthew ad iniettarsi ketamina il giorno in cui è morto. Altre persone, invece, si sono dichiarate non colpevoli in merito a quanto accaduto, ma sarà la legge americana a dover stabilire chi sono i responsabili della dipartita dell’attore.