Ermal Meta, da poco 40enne, tira le somme sulla sua vita privata ed artistica
Dalla difficoltà ad arrivare alle persone con la sua musica, al suo pensiero riguardo al fatto di diventare padre: l'intervista di Ermal Meta
Lo scorso 20 aprile, Ermal Meta ha compiuto i suoi primi quaranta anni. Un traguardo importante per un uomo e per un artista che di tappe nella sua vita, personale e lavorativa, ne ha affrontate tante. Alcune di esse ha deciso di raccontarle nel salotto di Verissimo, in una lunga intervista condotta da Silvia Toffanin.
Diversi i temi trattati dal cantautore, compositore e polistrumentista albanese naturalizzato italiano. In primo piano, ovviamente, la sua amata musica. Musica che gli ha dato e che gli da tanto, ma che lo ha messo davanti anche a diverse sfide.
Sono un neoquarantenne. Mi sento bene. È stato un viaggio bellissimo ma sicuramente anche difficile. Nella musica si vede soltanto quello che si fa sul palco, ma dietro ci sono un sacco di cose che non si vedono.
Meta ha raccontato di quando qualcosa nella sua musica non funzionava. Lui pensava che bastasse ‘planare in superficie’ di se stesso, senza andare nel profondo. E tutto ciò, ha spiegato, faceva sì che le sue canzoni non arrivassero alle persone.
Poi ho pensato che alle persone devi dare qualcosa di vero. Quando te lo togli da te per darlo a un altro, fa per forza male. È una parte di te. Quando l’ho fatto è successo un miracolo. Ho cominciato a strappare pezzi di me. E la gente mi ha voluto bene, però ogni cosa ha un costo
Ermal Meta e il suo pensiero sul diventare padre
Successivamente Silvia Toffanin ha chiesto a Ermal Meta cosa significhi per lui la normalità. Il discorso si è spostato inevitabilmente su tutte le difficoltà che la pandemia ha portato con sé. Ma se qualcosa di positivo c’è stato, ha spiegato il cantante, è stato proprio il fatto di aver riscoperto quanto sia preziosa la semplice normalità.
In fine l’artista ha spiegato il suo pensiero riguardo al diventare padre. Un desiderio che prima non aveva affatto, per via della sua paura di diventare un padre come il suo. La paura che suo figlio potesse pensare di lui quello che lui ha sempre pensato di suo padre.
Da un po’ di tempo, qualcosa dentro di me è cambiato. Forse, però. Non lo so. Ti direi di sì, che lo vorrei, ma quando non lo so.