Fabrizio Corona: dal carcere al reparto di psichiatria. Cosa sta succedendo all’ex re dei paparazzi
La notizia dell'arresto, poi di nuovo le manette fino ai gesti di autolesionismo: ora Fabrizio Corona è finito nel reparto di psichiatria
Un altro capitolo nero nella vita di Fabrizio Corona: l’ex re dei paparazzi è costretto a tornare in carcere. La notifica è arrivata questa mattina, dopodiché l’uomo si è procurato atti di autolesionismo. Cosparso di sangue ha registrato tutto.
In delle Instagram Stories molto inquietanti, Fabrizio Corona ha mostrato la sua camera sporca di sangue e anche il suo volto. I sanitari si sono precipitati sul posto e hanno medicato le ferite all’ex marito di Nina Moric.
Dopodiché, Fabrizio Corona ha letteralmente dato di matto: ha strattonato gli agenti di polizia in strada e si è buttato per terra, una vera furia urlante. Di sottofondo si sente la madre che urla: “Non mettetegli le manette vi prego” e lo stesso fotografo dire: “mi hanno rubato il cellulare”.
Scene del tutto deliranti che hanno portato l’uomo direttamente nel reparto di psichiatria. A spiegare la tragica situazione al momento è il legale dell’uomo che ha spiegato:
Fabrizio resta ricoverato qualche giorno. Meno male che sta bene, sono allibito per un provvedimento profondamente ingiusto e sbagliato che colpisce un uomo certo non pericoloso e che stava seguendo un percorso di cura”. L’avvocato Chiesa ha poi ribadito che quello di oggi “è un giorno triste per la giustizia italiana”.
Le stesse parole sono state pronunciate da Fabrizio Corona in persona che stamattina, con il sangue in volto ha spiegato:
Dottoressa Corti, signor Lamanna, questo è solo l’inizio, quanto è vero Dio sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie, vergogna! Chiedo – se no veramente mi tolgo la vita – che venga il presidente del tribunale di sorveglianza, che guardi gli atti. […] Avete creato un mostro ed ora sono c**i vostri e questo è solo l’inizio.
Ora, il pensiero va al figlio Carlos che si trova a subire ripetute scene traumatizzanti da un periodo troppo lungo.