Fabrizio Corona, dal reparto psichiatrico la brutta notizia
Dal reparto di psichiatria dell'Ospedale di Niguarda giunge la brutta notizia su Fabrizio Corona
Fabrizio Corona ha commesso un nuovo gesto di autolesionismo. L’ex re dei paparazzi, attualmente ricoverato presso il reparto di Psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano, si sarebbe ferito con un penna biro alle vene delle braccia, dove la scorsa settimana si era già procurato un taglio. A riportare l’ennesimo episodio di autolesionismo è stata il legale Cristina Morrone, collaboratrice dello storico avvocato del 46enne, Ivano Chiesa.
Fabrizio Corona: ennesimo episodio di autolesionismo
Nel corso della mattinata odierna, lunedì 15 marzo, Cristina Morrone è stata al Niguarda a trovare Fabrizio Corona, scoprendo che l’uomo aveva nuovamente tentato di farsi del male, in tale circostanza utilizzando una biro con cui si è colpito alle vene delle braccia.
Gli avvocati esprimono angoscia
Nel comunicato si aggiunge che l’assistente legale ha trovato Corona in condizioni psicofisiche debilitanti e preoccupanti, ben peggiori in confronto agli scorsi giorni. Naturalmente – si apprende sempre dalla nota – la situazione sarà monitorata, ma non possono nascondere l’angoscia provata.
In segno di protesta verso la decisione del Tribunale di sorveglianza di Milano, Fabrizio Corona si è ferito giovedì scorso ed è stato prontamente ricoverato. Il collegio dei giudici ha stabilito che l’uomo dovrà scontare il resto della sua pena in carcere, revocando, a causa di alcune violazioni, il differimento ai fini domiciliari, un provvedimento assunto nel dicembre del 2019 per curare una sua patologia psichiatrica.
Ritorno dietro le sbarre
Corona è finito nel reparto di Psichiatria del Niguarda, in cui è finito giovedì scorso: nel momento in cui lo dimetteranno gli toccherà fare ritorno in una struttura carceraria, anche se finora le autorità competenti non hanno disposto dove.
Fabrizio Corona: sciopero della sete e della fame
Intanto, Corona ha scelto di intraprendere lo sciopero della sete e della fame, chiedendo di poter avere un colloquio con la presidente del Tribunale di sorveglianza, Giovanna Di Rosa.