Fabrizio Corona, le sue parole in diretta tv: “Sono pronto a morire per i miei diritti”
A Non è l'Arena è stata letta la lettera scritta dall'ex re dei paparazzi
L’ex re dei paparazzi Fabrizio Corona ha scritto una lettera dal reparto di psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano, dove è attualmente ricoverato. Le parole dell’uomo sono state lette in diretta tv da Massimo Giletti durante il suo programma Non è l’Arena. Parole molto forti quelli di Fabrizio Corona che si dichiara pronto a morire per i suoi diritti.
Fabrizio Corona è attualmente ricoverato al reparto psichiatria dell’Ospedale Niguarda di Milano e sta portando avanti lo sciopero della fame e della sete. Come anche dichiarato da sua mamma, le condizioni dell’ex re dei paparazzi non sono delle migliori. Infatti, Fabrizio Corona è molto dimagrito ed ha intenzione di non fermarsi nella battaglia che sta portando avanti.
A Non è l’Arena il padrone di casa Massimo Giletti ha letto le parole di Fabrizio Corona in diretta tv. L’uomo si rivolge al conduttore con queste parole:
Massimo devi sapere quando mi sono tagliato il braccio non ho provato dolore, neanche quando ho rotto il vetro dell’ambulanza. Le braccia insanguinate, non avevo dolore e paura. Non mi interessava il rischio della morte.
Massimo Giletti, dunque, legge tutta la lettera dell‘ex re dei paparazzi. Tra le tante frasi scritte, possiamo leggere:
Voglio che sappiano quello che mi è successo. […] Sono controllato a vista. Mi sono seduto sul wc a dorso nudo. […] Sono da solo. Mi avvicino la bocca alla ferita, riesco ad afferrare i punti della ferita. Riesco a romperli. Schizza il sangue ovunque. Assaporo uno strano sapore, mi piace.
E ancora:
Mi rendo conto che sono uno psicopatico nel reparto di Psichiatria. Da qui non posso uscire, c’è una grande finestra dove entra luce. […] Massimo devi sapere che quando mi sono maciullato il braccio non ho sentito nulla. Sono pronto a morire per i miei diritti.
Ma la revoca dei domiciliari non è l’unica brutta notizia per Fabrizio Corona. Infatti, la Corte di Cassazione ha deciso che l’uomo dovrà scontare 9 mesi di carcere che aveva già scontato in affidamento terapeutico nel 2018. Sale la preoccupazione per mamma Gabriella che afferma come il proprio figlio si senta vittima di un’ingiustizia e di un grande accanimento nei suoi confronti.