Ferite a morte: la Dandini annuncia il tour internazionale!!
Il progetto che lotta contro il femminicidio verrà portato all'estero perché la violenza sulle donne è un problema universale
Femmicidio: “una violenza estrema da parte dell’uomo contro la donna perché donna”.
Questa è la definizione data dalla sociologa Diana Russell nel 1992 quando l’incessante aumento di casi di donne uccise dai loro compagni cominciò a diventare preoccupante.
E quello era solo il principio, oggi a che punto siamo? Dopo il recente caso della brasiliana Marilia Rodrigues siamo a quota 100, solo nel 2013, e siamo solo a settembre.
La situazione è degenerata, è completamente fuori controllo e le nostre leggi non sono tutelanti, è evidente che non possiamo più stare a guardare, va fatto qualcosa.
A tal proposito c’è qualcuno che ha fatto e sta facendo qualcosa di molto importante: mi riferisco a Ferite a Morte , un progetto teatrale sul femminicidio scritto e diretto da Serena Dandini, una antologia di monologhi sulla falsariga della famosa Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master costruita con la collaborazione di Maura Misiti, ricercatrice del CNR.
I testi si ispirano a fatti di cronaca e indagini giornalistiche e hanno l’obiettivo di dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un ex.
L’evento teatrale coinvolge numerose donne note al pubblico che in forma corale danno vita a questo racconto postumo delle vittime, vuole anche essere un’occasione per riflettere sul problema e, allo stesso tempo, rendere partecipe l’opinione pubblica, i media e le istituzioni.
Ferite a morte ha debuttato a Palermo il 24 novembre scorso, alla vigilia della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e successivamente ha fatto tappa a Bologna, Genova, Milano, Firenze, Roma, Torino, passando per il festival del Giornalismo d’Inchiesta di Marsala e il salone del Libro di Torino. Tutti gli eventi teatrali sono stati occasione di sostegno alla rete D.i.Re, che accorpa tutti i centri antiviolenza in Italia, e alla Convenzione NO MORE! che chiede al Governo e alle istituzioni italiane di discutere urgentemente le proposte in materia di prevenzione, contrasto e protezione delle donne dalla violenza maschile.
Da gennaio 2013 Ferite a morte è anche un libro edito da Rizzoli, che in pochi giorni ha raggiunto le prime posizioni delle classifiche dei lettori. Il volume raccoglie tutti i testi prodotti per il palcoscenico ed è arricchito da una sezione dedicata alla descrizione del fenomeno del femminicidio, particolarmente curata da Maura Misiti.
Ma oggi Ferite a morte è molto di più, è un un blog che raccoglie e diffonde notizie sul tema della violenza alle donne, fornisce informazioni sui centri di accoglienza, segnala progetti messi in atto dai sostenitori del progetto, è una vera e propria piattaforma contro la violenza domestica sulle donne, che porta avanti campagne di sensibilizzazione e petizioni.
La rappresentazione dello scorso giugno al Parlamento Europeo è una prova dell’impegno concreto dell’intera iniziativa.
Utili alla diffusione del pensiero anche le associate pagine di Facebook e Twitter, che rendono virale le informazioni e favoriscono l’esistenza di una comunità virtuale fatta di uomini e donne che sostengono la causa.
Dopo i successi italiani, Serena Dandini ha annunciato che Ferite a morte toccherà anche delle città straniere per dare così vita ad un vero e proprio tour internazionale.
Il perché è semplice: il femminicidio non ha confini sociali, politici e geografici, è una tragedia internazionale che ha raggiunto dei numeri impressionanti e inaccettabili.
Le prossime tappe del tour che si svolgerà tra autunno e inverno saranno: Washington, New York, Bruxelles e Londra.
Personalmente, mi sono avvicinata al progetto solo da qualche mese, lo ritengo molto valido e interessante, attivo e concreto; per saperne di più e rimanere sempre aggiornati su iniziative e appuntamenti visitate il sito dei Ferite a morte, non ve ne pentirete!!