Flavio Briatore contro i social dopo la distruzione del Twinga: “Italiani popolo di invidiosi”
Il maltempo che ha colpito parte dell’Italia nei giorni scorsi ha fatto molti danni, e la tromba d’aria che ha investito la Versilia ha distrutto diversi locali e stabilimenti balneari, tra cui il Twiga, storico locale fondato da Flavio Briatore e Daniela Santanché.
Proprio quest’ultima ha mostrato in un video sui social i danni subiti commentando affranta: “Dopo tutto il lavoro, tutto quello che facciamo, la tromba d’aria è arrivata sul Twiga. Tutto distrutto, tutto crollato. Non ho parole per esprimere il mio stato d’animo”.
A tornare sull’argomento il socio Briatore che non si è sfogato per i danni subiti ma per i commenti di qualcuno che pare si sia mostrato felice della cosa. Molti utenti del web, infatti, hanno mostrato poca solidarietà con l’imprenditore, anzi hanno auspicato la chiusura di tutta la catena di locali.
Le critiche e le offese da parte dei fan hanno scatenato nell’imprenditore una grandissima rabbia che ha deciso di sfogare all’interno del proprio profilo Instagram. Parole fredde e pungenti che hanno lasciato i fan perplessi e delusi in merito alle offese avanzate da Briatore.
Flavio Briatore contro i social: “Italiani popolo di invidiosi”
Per questo l’ex della Gregoraci è apparso in un video in cui ha dichiarato: “Abbiamo avuto una tromba d’aria che ha distrutto metà Twiga. Abbiamo fatto felici molte persone, non capisco che Paese di sfigati e rancorosi sia”.
“Il Twiga dà lavoro a 150 persone, dà un indotto milionario alla zona, però sono felice di far contente tante persone in un giorno come questo. Vedo che tanti sono felici delle disgrazie che succedono. Ora ci rimbocchiamo le maniche e riapriamo. La nostra vicinanza a tutti gli stabilimenti” ha spiegato Flavio Briatore.
E ha continuato esprimendo la sua solidarietà verso chi come lui ha subito gravi danni: “Voglio essere solidale con tutti i bagni della Versilia, tutti hanno avuto tanti danni enormi, adesso ci rimbocchiamo le maniche e riapriamo”.
“A tutti gli stabilimenti che hanno subito danni va la nostra vicinanza, vedere distrutto il lavoro di mesi in poche ore è una cosa che fa piangere il cuore. I quattro sfigati contenti perché il Twiga ha perso 20 o 50 tende non vanno nemmeno considerati: sono delle m***e” ha terminato l’imprenditore.