Flavio Briatore, la stoccata del Fatto Quotidiano: “Frigna per lo yacht, ma ha un’amnesia”
L'imprenditore attaccato dal quotidiano di Marco Travaglio per le sue lamentele contro la vendita all'asta del suo yacht
La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte di appello di Genova che aveva disposto la confisca del Force Blue, il mega yacht di Flavio Briatore dopo l’inchiesta giudiziaria che vedeva l’imprenditore accusato di un’evasione fiscale milionaria. Ma nonostante la Cassazione abbia annullato la sentenza, la barca super lussuosa è stata venduta all’asta lo scorso gennaio all’amico Bernie Ecclestone. In un’intervista al Corriere della Sera Briatore ha giudicato incomprensibile la scelta del governo di vendere con fretta lo yacht.
“Abbiamo presentato tre istanze affinché aspettassero la Cassazione e non facessero l’asta in pieno Covid, con gli acquirenti che neanche potevano andare a vederla. Qual era la fretta di darla via? È uno yacht, non un cargo di banane che vanno a male. L’hanno svenduta a sette milioni, ma ne vale almeno 20 milioni”. L’intervista di Briatore pare non esser piaciuta al Fatto Quotidiano e al direttore Marco Travaglio che in un articolo ha criticato le parole dell’imprenditore.
Flavio Briatore, Il Fatto Quotidiano critica le sue parole
Già nel titolo si legge che “Briatore frigna” a riguardo i danni secondo lui ingiustamente subiti tanto che ora si ritrova nella black list impossibilitato anche a chiedere un mutuo. Ed ecco che arriva la stoccata del quotidiano di Travaglio:
“Briatore si descrive insomma come una vittima del sistema, ma sembra avere un’amnesia. Nel racconto del calvario manca infatti un colpo di scena eclatante: nel 2018, cioè poco prima della seconda sentenza d’appello sul caso “Force Blue”, il suo commercialista Andrea Parolini viene arrestato per aver provato a corrompere il direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Genova, Walter Pardini, funzionario pubblico che si dilettava investendo in resort in Kenya, già condannato per corruzione in un’altra vicenda” – si legge.
E ancora sulla vendita dello yacht prima della decisione definitiva: “Flavio nell’intervista non se lo sa spiegare. Una ragione, forse discutibile ma legale. I giudici la danno nel provvedimento: la sua gestione era diventata così cara da provocare un danno allo Stato che non sarebbe stato compensato dalla vendita”.