Gianni Morandi: “Non sono un grande artista. Il mio successo frutto di un caso”
Il cantante non si reputa un grande artista nonostante abbia fatto la storia della musica italiana
Lunga intervista al Fatto Quotidiano per Gianni Morandi che ha ripercorso la sua carriera sin dalle origini. Si parte dalla sua fortuna cominciata decenni fa che ha dato inizio alla sua carriera.
“In questi decenni ho conosciuto tutti, ho incontrato tanti papi, politici come Andreotti, intellettuali del livello di Pasolini, registi tipo Bertolucci, Visconti o De Sica, attori come Sophia Loren, cantanti. C’ero. Passava il treno e lo prendevo. La mia storia è Forrest Gump, in fin dei conti nasco dilettante, senza scuola e senza niente, poi un arbitro di pugilato mi consiglia di tentare con la boxe, invece arriva il provino con la Rca e Migliacci racconta che il nastro con la mia canzone gli cade per terra, gli si attorciglia alla caviglia e incuriosito lo ascolta. Gli piace. Mi dà Andavo a cento all’ora” – ha svelato.
Di recente è finito in ospedale con ustioni serie su alcune zone del corpo dopo esser caduto nel fuoco che lui stesso aveva appiccato per bruciare alcune sterpaglia vicino casa. Un incidente che poteva avere delle conseguenze serie. Nonostante il dolore, le settimane in ospedale e la lunga riabilitazione che sta affrontando soprattutto agli arti, Gianni Morandi non perde mai il sorriso e l’ottimismo.
“Ho accettato il selfie con medici e infermieri mentre ero in barella. In realtà anche in ambulanza; avevo una mano rovinata, con la pelle cadente, bruciature sui glutei, le ginocchia e dopo un po’ che stavamo lì, forse mi avevano dato la morfina, il ragazzo non ha resistito: ‘Facciamo una foto?’. ‘Va bene’. Una volta in ospedale sono arrivati gli altri scatti: forse non pensavano fossi grave, mentre sono stato ricoverato per 27 giorni. Però ho detto ‘sì‘. È più difficile dire ‘no’, perché tocca motivarlo e poi ti becchi pure dello stronzo; il ‘sì’ è facile e veloce” – ha detto Morandi.
Nonostante sia uno degli artisti più amati ed apprezzati del panorama musicale italiano, lui non si reputa un grande artista. “Non credo di essere un grandissimo artista, mi son trovato al posto giusto nel
momento giusto. Non ho fatto la storia. Modugno e Lucio Battisti. Io no. Ero lì. Sono un testimone”.