Giorgia Soleri, lo sfogo della fidanzata di Damiano David sui social
L'influencer e modella si è lasciata andare raccontando ai suoi followers i motivi della sua rabbia
In queste ultime ore Giorgia Soleri si è lasciata andare ad un duro sfogo sui social. Stando a quanto pubblicato dalla fidanzata di Damiano David, il frontman dei Maneskin. Motivo di arrabbiatura della modella e influencer sarebbe stato il titolo di un’intervista da lei rilasciata al settimanale ‘F’.
Giorgia Soleri arrabbiatissima e sui social si lascia andare ad un duro sfogo. Come da lei stessa dichiarato, in accordo nel rilasciare un’intervista al giornale ‘F’, l’influencer aveva esplicitamente richiesto che non le venissero fatto domande riguardo la sua vita sentimentale. Lo scopo, infatti, era quello di concentrare la sua intervista su un disturbo di cui lei soffre, la vulvodinia.
Queste sono state le parole dello sfogo di Giorgia Soleri sui social:
Ho chiesto di non avere titoloni legati alla mia relazione, condizione che mi è stata accordata. Invece in copertina ho trovato questo titolo: “Io, fidanzata di Damiano dei Maneskin, e il dolore di cui nessuno parla.” Scritto come se fossi io a dirlo in prima persona.
Ovviamente ciò ha provocato l’ira della giovane influencer che fino ad ora ha deciso di mantenere nascosta la sua relazione con Damiano David, proprio per non tenere troppo puntati i riflettori su di sé. Solo qualche settimana fa la coppia è uscita allo scoperto con uno scatto condiviso tramite Instagram Stories.
Giorgia Soleri, il disturbo che da tempo l’affligge
Si chiama Vulvodinia il disturbo che affligge da tempo Giorgia Soleri. Si tratta di una patologia piuttosto diffusa tra le donne di cui, però, si conosce molto poco. La stessa Giorgia ha ammesso di soffrire da molto tempo di questa patologia che ha reso la sua vita complicata. Queste sono state le sue parole:
Mi sono sentita dire di tutto, che sono pazza, ansiosa, frigida, bugiarda. […] La parte peggiore è l’estrema solitudine in cui vieni buttata, giudicata da chi hai intorno e incompresa da chi dovrebbe trovare una diagnosi. Impari a considerare quel dolore come parte di te, è la tua quotidianità. Così come i sacrifici.”