Gli ultimi mesi di vita di Paolo Rossi, raccontati da sua moglie a Verissimo
In occasione del lancio del suo libro, Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi, ha raccontato gli ultimi mesi di vita di Pablito
In una toccante intervista rilasciata a Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo, Federica Cappelletti, ex moglie del compianto Paolo Rossi, si è lasciata andare in un duro e doloroso racconto degli ultimi mesi di vita del suo amatissimo marito. Il loro rapporto e la battaglia contro la malattia che ha portato via il Pablito nazionale, sono raccontati nel libro che la donna ha scritto nell’ultimo anno.
È trascorso quasi un anno da quel maledetto 9 dicembre 2020. Quel giorno si spegneva per sempre uno dei calciatori e personaggi noti più amati degli ultimi decenni in Italia.
Grazie alle sue prodezze e al suo sorriso, Paolo Rossi ha fatto sognare milioni di italiani. Indimenticabile il trionfo suo e della nazionale italiana nel mondiale di Spagna 1982.
Al fianco di Pablito, fino all’ultimo respiro, c’è stata sempre sua moglie Federica Cappelletti. La stessa che ha raccontato gli ultimi mesi di vita di Paolo.
Tutto è iniziato a marzo, dopo un viaggio alle Maldive. Ho notato che Paolo era dimagrito molto e siamo andati a fare degli esami. Il verdetto era quello che non avremmo mai voluto sentire. Ma noi non abbiamo mai perso la speranza. Abbiamo lottato fino alla fine per cercare di vincere il nostro mondiale.
L’ultimo saluto di Paolo Rossi
Oltre ad essere un campione, un uomo ed un marito eccezionale, Paolo Rossi era anche un padre amorevole. Le sue due bambine erano tutta la sua vita.
A Verissimo Federica Cappelletti ha raccontato il momento in cui Pablito e le sue due bambine si sono visti e salutati per l’ultima volta.
Quando il medico mi ha confermato che non c’era più niente da fare, ho voluto portarle a salutarlo. Paolo quando le ha viste si è illuminato e tutti e tre hanno capito che quella era l’ultima volta che si vedevano. Le bambine sono delle guerriere, sono molto orgogliosa di loro. Federica dice che Lui è sempre dentro di lei.
In fine, la Cappelletti ha confessato di essere ancora arrabbiata con Dio per quello che è capitato.
Il Papa mi ha detto che è giusto così perché anche la sofferenza è una forma di preghiera. Mi conforta il fatto che Paolo sia stato felice e amato fino all’ultimo. Non si è mai sentito solo.