Grande Fratello, Alfonso Signorini rimprovera i concorrenti in diretta ma commette una clamorosa gaffe: cosa ha fatto il conduttore
Queste le parole del conduttore: "Basta con questo perbenismo"
Nella serata di lunedì 25 settembre è andata in onda una nuova puntata del Grande Fratello. Nel corso della trasmissione, il padrone di casa Alfonso Signorini ha rivolto un rimprovero agli inquilini della casa più spiata d’Italia e molti non hanno potuto fare a meno di notare la clamorosa gaffe di cui si è reso protagonista. Ma andiamo con ordine e scopriamo cosa è successo nel dettaglio.
Sono molti coloro secondo cui la decisione di Pier Silvio Berlusconi di voler adottare nella sua azienda una linea anti-trash si sta rivelando un vero e proprio flop soprattutto per quanto riguarda gli ascolti del Grande Fratello. Come già anticipato, sono molti coloro che hanno notato la clamorosa gaffe commessa da Alfonso Signorini durante la puntata del reality andata in onda ieri sera.
I fedeli telespettatori del Grande Fratello hanno considerato noiosa l’edizione del reality per via di mancanza delle dinamiche tra i concorrenti. Nella diretta di ieri sera, il padrone di casa Alfonso Signorini ha deciso di intervenire per lanciare un piccolo rimprovero agli inquilini. Queste sono state le parole che il giornalista ha rivolto ai concorrenti:
Siete tutti educati come piace a noi, ma l’educazione non vuol dire perbenismo, sentitevi liberi di dire quello che pensate davvero, anche risultando scomodi.
In seguito al richiamo rivolto agli inquilini, Alfonso Signorini si è poi reso protagonista di una gaffe che non è di certo passata inosservata.
Queste sono state le sue parole:
Sono passati 20 giorni dall’inizio del programma, se non di più. Ormai è tanto tempo.
In realtà la nuova edizione del Grande Fratello è iniziata da due settimane. Per questo motivo molti hanno viste nelle parole del conduttore come una vera e propria gaffe. Non ci resta che attendere i prossimi giorni per scoprire se i concorrenti usufruiranno del consiglio lasciato da Alfonso Signorini.