Grande Fratello, il figlio di Beatrice Luzzi si sfoga dopo la puntata: il motivo

Il figlio dell'ex attrice di Vivere una furia dopo la puntata: ecco perché

Lunedì 20 novembre è andata in onda una nuova puntata del Grande Fratello. Ancora una volta Beatrice Luzzi è stata una delle protagoniste della serata per via delle dinamiche che si sono creato all’interno della casa. Dopo la puntata il figlio dell’ex attrice di Vivere si è lasciato andare ad un duro sfogo: scopriamo insieme quali sono state le sue parole.

Luzzi Beatrice

Il figlio di Beatrice Luzzi non ci sta e dopo la puntata del Grande Fratello andata in onda si è lasciato andare ad un lungo sfogo non passato inosservato. Nel dettaglio, Valentino ha rivelato di essere rimasto deluso per via di alcuni atteggiamenti che gli inquilini hanno adottato nei confronti di sua mamma.

Questo è stato lo sfogo a cui si è lasciato andare il figlio della concorrente del Grande Fratello:

Sono sgradevolmente sorpreso da quello che sta succedendo all’interno nella casa del Grande Fratello. Mamma non mollare perché sei più forte di queste persone.

Grande Fratello, Beatrice Luzzi contro Giuseppe Garibaldi: “Racconti falsità”

Nel corso delle puntata di ieri Beatrice Luzzi si è mostrata una vera e propria furia nei confronti di Giuseppe Garibaldi. Queste sono state le parole che l’ex attrice di Vivere ha rivolto all’inquilino:

Tu hai detto delle falsità. Sei una persona cattiva e non devi mai più parlare di me e di quello che faccio. Hai detto a tutti che manipolo Vittorio e che dico agli altri chi votare. Invece stasera hanno mostrato le prove che io ho solo chiesto a Vitto come mai non ti aveva votato. La mia era una domanda ad un amico, perché so che lui vota in base a quello che vede e in quell’occasione erano uscite delle cose tue spiacevoli.

E, continuando, Beatrice ha concluso il suo discorso con queste parole:

Al massimo sei tu che manipoli e l’hai fatto andando in giro dagli altri a raccontare falsità. Basta non voglio nemmeno sentirti smettiamola proprio di parlarci che è meglio. Non sopporto nemmeno la sua tonalità della voce, così sgraziata. Non devo più parlare di te? Ma io non ne parlo, basta così, comincia tu a non nominarmi.