“Ho rischiato di morire in un bruttissimo incidente stradale” il famosissimo regista lo confessa solo ora
Muccino, per l'occasione, ha parlato ai giovani del festival dell'importanza della sicurezza stradale e della necessità di "gestire il tempo".
Tempo di Giffoni Film Festival, tempo di presentazioni e novità dal cinema italiano e internazionale. Come sempre, il festival dedicato principalmente ai giovani e alle nuove generazioni di appassionati e veri e propri cinefili, c’è spazio al dialogo con i ragazzi su diversi temi. Occasione, questa, per un grande regista e sceneggiatore come Gabriele Muccino per parlare a cuore aperto di alcuni temi che ha molto a cuore.
Si intitola “Fino alla Fine” il nuovo film di Gabriele Muccino, in uscita nelle sale il 31 ottobre. Come spiega lo stesso regista intervistato al festival campano, “La storia ruota attorno a una ragazza che, in una notte, è costretta a prendere decisioni cruciali”. Nel film, le sue scelte tempestive, a volte quasi istintive, la condurranno su percorsi inaspettati, come succede con “un cambio di binario che porta verso direzioni lontane e pericolose rispetto a quelle previste”, spiega il regista al Giffoni Film Festival.
Proprio Gabriele Muccino, che nel 2017 aveva ricevuto il premio Truffaut a Giffoni, è tornato quest’anno per consegnare il Premio Speciale per il miglior spot sociale a Marco Ludovico, direttore della comunicazione di Anas, alla presenza del fondatore del Festival Claudio Gubitosi.
Muccino, per l’occasione, ha parlato ai giovani del Festival dell’importanza della sicurezza stradale e della necessità di “gestire il tempo”. Il tema è molto caro a Muccino, infatti, racconta di aver vissuto un episodio che gli ha segnato la vita.
Quando siamo alla guida, ci rendiamo conto di quanto sia fragile l’abitacolo e di come la velocità possa distruggerlo […] Io stesso ho avuto un incidente quasi mortale in Grecia a causa di una distrazione, e porto ancora le cicatrici. Bastano pochi attimi per commettere un errore che può compromettere tutta la nostra vita.
Il regista ha sottolineato quanto pericoloso possa essere l’uso del cellulare alla guida e di come sia una delle cause principali di distrazione. Basta davvero un attimo, Muccino lo spiega chiarendo quanto sia facile perdere di vista la strada: “Il telefono è una novità che ha cambiato radicalmente la nostra epoca. […] Nell’era degli smartphone, sembra impossibile ignorare una chiamata o un messaggio, come se non rispondere fosse un’opzione impraticabile”. La riflessione, quindi, si sposta sulla gestione del nostro tempo senza che ci si faccia sopraffare. Il regista insiste sul tema, data l’importanza e l’audience che lo ascolta:
È presuntuoso pensare ‘leggo solo un attimo, tanto vedo’. Quando prendiamo il telefono, stiamo abbandonando la nostra attenzione sulla strada. Questo può costarci la vita o quella di altri.
Quello degli incidenti stradali, d’altronde, è un tema ricorrente nei film di Muccino, da “L’ultimo bacio” a “Sette anime”. Lo dice lo stesso regista di essere sempre stato “ossessionato dal problema del telefono alla guida”. Muccino racconta ai ragazzi del Festival anche di come l’utilizzo dello “strumento incidente” nella scrittura di un film come deus ex machina, funziona benissimo come un elemento drammaturgico che crea una crisi intensa nella storia e nei personaggi.