“Ho un defibrillatore al cuore, potevo morire” il famosissimo racconta il suo dramma per la prima volta

Gianluca Gazzoli rivela di vivere con un defibrillatore impiantato da 15 anni, condividendo la sua storia personale dopo l'intervista al calciatore Edoardo Bove, recentemente colpito da arresto cardiaco.

Un recente post su Instagram ha portato alla luce una parte intima della vita di Gianluca Gazzoli, noto speaker del podcast Passa dal BSMT. Attraverso le sue parole, Gazzoli ha rivelato di vivere con un defibrillatore impiantato, una condizione che ha affrontato sin dall’età di quindici anni a causa di aritmie cardiache potenzialmente fatali. Le sue dichiarazioni sono emerse in seguito all’intervista con il giovane calciatore Edoardo Bove, che ha recentemente subito un intervento simile dopo un arresto cardiaco sul campo. Questo racconto personale non solo offre uno spaccato della vita di Gazzoli, ma mette in luce anche le sfide e le esperienze condivise con Bove, creando un legame tra le loro storie di vita e di lotta.

Il racconto di Gianluca Gazzoli

Nell’episodio del suo podcast, Gazzoli ha avuto come ospite Edoardo Bove, un ventiduenne calciatore della Fiorentina. Bove ha recentemente vissuto un momento drammatico durante una partita contro l’Inter, dove ha subito un arresto cardiaco. Successivamente, gli è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo, e attualmente attende di sapere se potrà tornare a giocare. Questo evento ha spinto Gazzoli a condividere la propria esperienza, un racconto che ha tenuto nascosto per molti anni. In un post su Instagram, ha dichiarato: “Da quando ho 15 anni vivo con un defibrillatore impiantato sotto il petto. Il mio cuore, a volte, senza preavviso, inizia a battere sempre più forte.” Gazzoli ha descritto in dettaglio l’intensità delle sue aritmie e le conseguenze fisiche che ne derivano, inclusi episodi di perdita di coscienza e scosse elettriche necessarie per mantenere il battito cardiaco regolare.

La lotta e la condivisione

Gianluca Gazzoli ha vissuto una vita segnata da eventi che lo hanno obbligato ad affrontare la sua condizione con determinazione. Ha spiegato che gli episodi di tachicardia che ha subito nel corso degli anni hanno avuto un impatto significativo sulla sua vita, inducendolo a imparare a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà. Secondo Gazzoli, “I battiti troppo accelerati del mio cuore hanno rischiato di uccidermi, ma hanno anche scandito le tappe fondamentali della mia vita, insegnandomi a non farmi mai abbattere”. La sua esperienza lo ha spinto a vivere intensamente, cercando di sfruttare ogni momento. Per molti anni, ha scelto di non parlare pubblicamente della sua condizione, per paura e vulnerabilità. Tuttavia, la sua recente decisione di condividere la propria storia si basa sulla convinzione che la condivisione possa avere un effetto positivo, non solo su di lui, ma anche sugli altri che potrebbero trovarsi in situazioni simili. Gazzoli ha quindi deciso di affrontare le proprie paure e di raccontare la sua esperienza, sperando che la sua storia possa ispirare e aiutare altri a non sentirsi soli nella loro lotta.