Hunger Games: i 5 motivi del successo della saga di Katniss Everdeen
Da ieri nei cinema l'epico finale de Il canto della rivolta - Parte 2
Novembre, per i fan dei film fantasy adventure è tempo del nuovo capitolo del franchisee Hunger Games. È uscito ieri nei cinema Hunger Games: il canto della rivolta – parte 2 e noi della redazione di Bigodino.it ne siamo già conquistate.
Beh, in realtà eravamo già fan della saga dal primo capitolo, la Katniss Everdeen interpretata da Jennifer Lawrence, la giovane temeraria bella e coraggiosa, è una moderna Giovanna d’Arco in versione badass (se permettete la traduzione “cazzuta”) a cui è difficile resistere e con cui è facile volersi identificare.
Perché in fondo una storia di pura fantasia per adolescenti ha conquistato un successo così grande? Ci ho pensato e vi spiego da dove viene tutta la grandezza della saga di Hunger Games, compreso questo tanto atteso capitolo conclusivo Hunger Games: il canto della rivolta – parte 2 in cui Katniss affronta il Presidente Snow (Donald Sutherland) per la resa dei conti finale insieme ai suoi più cari amici e compagni di missione Gale (Liam Hemsworth), Finnick (Sam Claflin) e Peeta (Josh Hutcherson).
Nel cast anche Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Jeffrey Wright, Stanley Tucci, Donald Sutherland, Willow Shields, Jena Malone, Mahershala Ali e Natalie Dormer.
La treccia di Katniss Everdeen
Era ora che la treccia di capelli si affrancasse dall’immagine di acconciatura da nonna in sedia a dondolo. La treccia a 45° di Katniss Everdeen ha fatto tendenza fuori e dentro lo schermo, diventando popolare non solo nell’hairstyle hipster chic, ma anche tra le giovani di Capitol City: un fashion statement da esibire per identificarsi con la vincitrice di Hunger Games. Un simbolo talmente pericoloso da venire proibita dal dittatore Snow. La ritroveremo in Hunger Games: il canto della rivolta – parte 2, esibita anche dalla sorella che assieme alla treccia eredita da Katniss il testimone di combattente della rivolta popolare.
Bisogno di un aiutino per farla? In rete pullulano i tutorial per realizzare la treccia di Katniss Everdeen, tra cui questo con Linda Flowers, la hairstylist di Hunger Games.
Sam Claflin – Finnick
Sono sicura che la presenza di Finnick (Sam Claflin) abbia scosso i livelli ormonali femminili della saga Hunger Games. Non c’è Gale Hawthorne (Liam Hemsworth) o Peeta Mellark (Josh Hutcherson) che tengano, di fronte alla bellezza e prestanza fisica di Finnick (Sam Claflin) che compare nel secondo capitolo della serie, Hunger Games la ragazza di fuoco, con un curioso gonnellino di vimini e collana etnica sfoggiata su pettorali da indigeno.
In Hunger Games: il canto della rivolta – parte 1 Finnick è diventato un personaggio ancora più importante all’interno della storia, prendendo parte alla resistenza organizzata dal distretto 4 e dal presidente (Julianne Moore). In questo ultimo Hunger Games: il canto della rivolta – parte 2 Finnick O’Dair si riunisce con il suo grande amore – Annie Cresta – ma continua a impegnarsi nella ribellione, unendosi a Katniss, Peeta e Gale nel rischioso viaggio della Squadra 451 alla volta di Capitol City. Via la collana di conchiglie e avanti con la rivolta.
Azione
Fin dal primo Hunger Games non è mancata la colla che tenesse attaccati alla poltrona di fronte ai pericoli degli Hunger Games prima e delle truppe di Capitol City dopo: azione, sparatorie, colpi di scena. “Le scene d’azione nel Canto della Rivolta – Parte 2 sono incredibili” racconta Jennifer Lawrence in un’intervista.
“Alcune sono state particolarmente difficili – girando in gallerie umide dentro e fuori dall’acqua, e lottando con quasi 10 chili di attrezzatura inzuppata – ma ne è valsa la pena perché sembrerà tutto molto reale agli occhi del pubblico”.
I simboli
Hunger Games è una mappa di simboli a iniziare da quello della Ghiandaia Imitatrice, icona della ribellione e alter ego di Katniss Everdeen. Dalla treccia per capelli che spopola tra le ragazze dei distretti fino a Capitol City al verso della stessa ghiandaia che si propaga tra gli abitanti dei distretti. Dai toni cupi e sommessi dei vestiti degli abitanti dei distretti fino allo sfarzo dei costumi di Capitol City.
I buoni e i cattivi, l’oppressione e la rivolta
Come altre saghe cinematografiche di fantasy e avventura prima di Hunger Games, il forte dualismo tra bene e male è una componente basilare e vincente della trama. Ci sono cattivi veramente spietati e buoni che, raggiunto il limite dell’oppressione, iniziano a reagire. Da Guerre Stellari a Il signore degli Anelli è facile identificarsi con i buoni e fare il tifo per la rivolta contro l’Impero, l’esercito di Sauron o Capitol City.
Eccovi il trailer di Hunger Games: il canto della rivolta – Parte 2 che trovate nei cinema in questi giorni: se non avete visto i capitoli precedenti e volete mettervi in pari c’è l’utile “Bignami” di Mashable su Hunger Games in 3′ netti.