Ilaria D’Amico sulla fine della storia tra Gigi Buffon e Alena Seredova: “Non sono una rovina famiglie”
Ilaria D'Amico è tornata a parlare del periodo in cui Gigi Buffon e Alena Seredova si sono lasciati e si difende: ecco le sue parole
Ilaria D’Amico, dopo diversi anni, è tornata a parlare dell’episodio che per un lungo periodo fece molto scandalo. La fine del matrimonio tra Gigi Buffon e Alena Seredova all’epoca, nel 2014, infiammò il gossip.
La conduttrice sportiva al tempo fu paparazzata mentre si scambiava un bacio con lo storico portiere della Juventus, ma in quel periodo il calciatore era ancora sposato con Alena Seredova. Al Fatto Quotidiano la giornalista ha raccontato come sono andate le cose.
Ha mai sentito usare il termine rovinafamiglie per un uomo? C’è l’orrendo gusto di voler ritenere una donna sempre responsabile della fine di qualcosa. Quando io e Gigi ci siamo incontrati eravamo già persone mature e responsabili, reduci da rapporti fortemente compromessi e da periodi molto dolorosi. Io non ho trovato un uomo felice in un rapporto idilliaco che ha battuto la testa e improvvisamente si è innamorato di me, bensì un uomo con una crisi esplosa da tempo nella coppia, che ha trovato me nella stessa situazione.
Ilaria D’Amico al tempo temeva addirittura per il suo lavoro. Ovviamente, la sua figura nello sport, era molto importante. La donna ha raccontato il retroscena di quei giorni.
“Una delle prime cose che ho fatto è stato incontrare il mio editore, prima che la notizia venisse resa pubblica. Ho detto che sarei stata disposta a lasciare e andare via, sono stati eccezionali: ‘Noi ti abbiamo sposato prima di chiunque altro, la tua professionalità non è in discussione’”.
Ora la coppia ha avuto anche un figlio, nel 2016 è infatti nato Leopoldo Mattia, proprio come Alena Seredova ha ritrovato la serenità vicino a Alessandro Nasi dal quale ha avuto una bambina. La presentatrice ha concluso:
Quando ti parte il cuore è bellissimo, ma al tempo stesso spaventoso. Ci siamo fidati di noi, di quello che sentivamo. Ho seguito il cuore, non la ragione perché quella mi portava solo a cose negative. Dal lavoro all’immagine pubblica al giudizio di chi si mette lì con il dito puntato.